ALESSANDRO GASSMANN CHIUDE LA STAGIONE DI PROSA A SPOLETO (foto) - Tuttoggi.info

ALESSANDRO GASSMANN CHIUDE LA STAGIONE DI PROSA A SPOLETO (foto)

Redazione

ALESSANDRO GASSMANN CHIUDE LA STAGIONE DI PROSA A SPOLETO (foto)

Gio, 22/04/2010 - 11:01

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Alessandro Gassman, nella doppia veste di regista e interprete, chiude la Stagione di Prosa di Spoleto, lunedì 26 aprile, alle 21, al Teatro Nuovo, con quest'unica data in Umbria del suo toccante spettacolo Roman e il suo cucciolo.

Il bellissimo testo di Reinaldo Povod Cuba and His Teddy Bear (titolo originale dell'opera) ha debuttato con grande successo nel 1986 a New York, protagonisti Robert De Niro e Ralph Macchio. L'adattamento italiano, curato da Edoardo Erba, ambienta la vicenda in una periferia urbana del nostro paese, all'interno di una comunità rumena, dove confluiscono personaggi di altra radice etnica. Operazione che non tradisce il testo originale americano che fa appunto coesistere personaggi di diverse razze, culture, religioni.

La prorompente forza drammatica dell'opera si basa sul rapporto irrisolto fra un padre semianalfabeta, spacciatore di droga, nevrotico, che alterna momenti di dolcezza a esplosioni di rabbia, e un figlio adolescente, apparentemente schiacciato dall'autorità paterna, che vuole emanciparsi attraverso lo studio ma che nasconde al padre le sue illusorie prospettive di vita e la progressiva dipendenza dall'eroina.

Un maldestro socio in affari del padre, un intellettuale tossicodipendente, un altro spacciatore e la sua giovane prostituta, interpretati da Manrico Gammarota, Sergio Meogrossi, Giovanni Anzaldo e Natalia Lungu, sono gli altri personaggi che ruotano intorno alla drammatica vicenda di un uomo disposto a tutto pur di far soldi per garantire al figlio un futuro diverso dal suo e di un ragazzo consapevole del fatto che il padre potrà, a suo modo, amarlo ma non riuscirà mai a capirlo.

Un rapporto commovente, crudo, a tratti sconvolgente, che troverà compimento solo in un fatale, catartico epilogo. È però anche una storia di disperazione e degrado che, attraverso il drammatico destino di un'umanità condannata all'emarginazione, getta uno sguardo lucido, fuori dai consueti schemi del razzismo o della solidarietà di maniera, su uno dei fenomeni sociali che negli ultimi tempi più ci coinvolgono: la presenza degli immigrati nella nostra vita che ha trasformato profondamente la fisionomia delle nostre città ed ha intaccato il tessuto delle nostre relazioni.

Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell'Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. E' possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell'Umbria http://www.teatrostabile.umbria.it/.


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