La II Commissione consiliare permanente (Bilancio) ha approvato all’unanimità, con 15 voti a favore, l’aumento di capitale sociale della Sase spa-esercizio del diritto di opzione. La decisione era già stata discussa in Commissione lo scorso 5 dicembre 2014. All’esito del dibattito, la Commissione aveva deciso di approfondire il merito della preconsiliare tramite audizione del Presidente di Sase, Ing. Fagotti, e degli Assessori comunali competenti.
Fagotti ha dunque ricordato che Sase, per la prima volta, è in grado da ora in avanti di poter gestire in maniera non precaria la struttura di Sant’Egidio; ciò grazie anche all’impegno messo in campo da Regione ed Istituzioni che, nel recente passato, hanno contestato con forza i provvedimenti assunti dal dimissionario Governo Monti (esclusione di Sant’Egidio dal piano nazionale degli aeroporti). Quella decisione, infatti, avrebbe vanificato gli ingenti investimenti compiuti in precedenza sull’aeroporto umbro. La seconda vittoria è stata, invece, quelle di essere riusciti ad invertire la tendenza politica di non concedere ai piccoli aeroporti le concessioni ventennali. Al contrario tale “licenza” è stata rilasciata a maggio 2014 e consentirà a Sase di operare al meglio. Entrando nel dettaglio tecnico, il Presidente ha chiarito che rispetto al previsionale (si parlava di 250.000 passeggeri), Sant’Egidio ha chiuso nel 2014 con un risultato di 210.000 passeggeri che sarebbe lievitato a 240.000 se non vi fosse stato il fallimento della compagnia che copriva la tratta su Tirana. Per il 2015 il previsionale punta agli oltre 350.000 utenti.
Gli hub – Per quanto riguarda il collegamento con gli aeroporti definiti “Hub”, ossia ad alta concentrazione di voli, Fagotti ha sottolineato che si tratta di un progetto fondamentale per Sase sul quale si sta lavorando alacremente, con l’obiettivo di raggiungere risultati concreti entro breve termine. Quanto alle future nuove destinazioni, per ora è ufficiale che Ryanair attiverà il volo su Brindisi, ma per il 2016 saranno almeno tre le ulteriori destinazioni che tale compagnia si è impegnata a collegare con Sant’Egidio. In senso generale il Presidente di Sase ha rivolto un invito alle Istituzioni teso all’introduzione e sviluppo di progetti finalizzati alla promozione turistica del territorio umbro e, di conseguenza, dello stesso aeroporto, così da dimostrare coi fatti che si crede fermamente in questa struttura determinante per l’intera regione. Quanto all’apertura della società al privato, Fagotti ha chiarito che è allo studio l’ipotesi di effettuare un nuovo e sostanzioso aumento di capitale riservato al privato, proprio con l’obiettivo di sviluppare importanti investimenti.
Nuove stazioni – Ultimo accenno sulle criticità concernenti gli attuali collegamenti da e per l’aeroporto. L’obiettivo primario deve essere di potenziare l’interscambio ferroviario, soluzione che consentirebbe di far arrivare i passeggeri in due ore a Roma, trasformando di fatto Sant’Egidio nel terzo aeroporto della Capitale. Questo progetto è allo studio da parte delle Ferrovie Italiane, ma i tempi, secondo tradizione, sono lunghissimi. Per questo, essendo tecnicamente possibile la creazione di una stazione nei pressi di Sant’Egidio, si sta valutando l’ipotesi nel breve periodo di creare lì un scalo che serva la tratta Foligno-Terontola.
Lungo e dettagliato l’intervento offerto dall’Assessore Fioroni che ha spaziato sulla materia a 360 gradi. Fioroni ha ricordato che la ricapitalizzazione in esame è legata ad un progetto di sviluppo e di marketing territoriale; certamente si tratta di un’operazione non facile oggi, perchè nel recente passato le precedenti Amministrazione avevano deciso di soprassedere da simili operazioni di ricapitalizzazione. “Lo sviluppo di Sant’Egidio – ha commentato – è fondamentale per tutta la Regione perchè è in grado, in caso di importante aumento del numero dei passeggeri, di ingenerare ricchezza per tutto il tessuto sociale ed economico dell’Umbria. Tuttavia ottenere una buona redditività da strutture di dimensioni limitate come Sant’Egidio non è impresa semplice, perchè il modello del cosiddetto aeroporto regionale è strettamente connesso al tema delle compagnie low cost, le cui politiche (in primis quelle sui bagagli) tendono a sfavorire gli acquisti commerciali all’interno degli scali”. Secondo Fioroni dare impulso a Sant’Egidio sarà decisivo per garantire un significativo sviluppo del territorio: per “nobilitare” uno scalo, tuttavia, non basterà aumentare le tratte, ma bisognerà potenziare la redditività delle stesse, rendendo attrattiva la struttura aeroportuale. Per questo la ricapitalizzazione assume un peso fondamentale, perchè finalizzata al progetto di rendere l’aeroporto struttura di valenza nazionale. In questo percorso è determinante il contributo che i territori dovranno fornire al progetto: innanzitutto potenziando i rapporti con le compagnie aeree, tanto da sviluppare campagne pubblicitarie mirate soprattutto negli scali esteri (vedi Londra), e poi stringendo rapporti, anche sorta di gemellaggi, con le città collegate. Fioroni ha riferito che una delle proposte allo studio è di stimolare concretamente l’apertura di Sase ai soggetti privati, anche esteri.
Entrando nel dettaglio delle attuali carenze, l’Assessore ha posto l’accento sulla mancanza dei collegamenti intermodali. In questa partita è prioritario pianificare al più presto un sistema di collegamento per Roma via treno per consentire di raggiungere comodamente la Capitale in due ore. Ciò potrebbe avvenire, in primis, accedendo alla rete dell’alta velocità, ma, nel medio periodo, anche sviluppando la rete Orte-Falconara. Si tratta, però, di progetti di non breve realizzazione; pertanto tutte le Istituzioni regionali interessate devono attivarsi per studiare in maniera condivisa soluzioni più rapide, ma funzionali all’obiettivo. Fioroni, nell’annunciare che il Comune sta studiando progetti che rendano attrattivo il territorio e lo scalo di Sant’Egidio, ha confermato che l’Amministrazione sta effettuando sulla ricapitalizzazione una scelta convinta ed ha la forte volontà di contribuire a sviluppare progetti che rendano attrattivo lo scalo ed il territorio, sull’esperienza di quanto avviene in regioni vicine (es. Toscana).
Arcudi ha ricordato che il rapporto con Sase nel passato è sempre stato costante, ma certe operazioni economiche hanno subito una frenata a causa della carenza di risorse a disposizione del Comune. “Oggi si apre una nuova fase anche in virtù della convenzione ventennale sulla gestione e dell’inserimento di Sant’Egidio nell’ambito delle strutture nazionali. Credo quindi che si debba continuare ad investire sull’aeroporto perchè si tratta di un’infrastruttura strategica per l’Umbria”. Il consigliere Psi ha auspicato che si proceda con l’ingresso del privato nella compagine societaria, creando quella collaborazione col pubblico che è garanzia di successo. Arcudi ha condiviso la decisione di introdurre la tratta Perugia-Brindisi, ma ha chiesto altresì un’accelerazione sul progetto di collegare Sant’Egidio ad un Hub europeo. Quanto al resto: “credo che il ruolo del Comune di Perugia debba essere quello di programmare, insieme alla Regione, tutte le politiche infrastrutturali (aeroporto, ferrovia, strade), ma anche di dare impulso agli investimenti sulle ricchezze del nostro territorio”.
Gli altri interventi – Sorcini ha riferito che gli interventi di Fagotti e Fioroni confermano l’importanza dell’aeroporto per lo sviluppo di una Regione da sempre isolata sotto il profilo dei collegamenti infrastrutturali. “E’ evidente che questa ricapitalizzazione consente al Comune di contribuire a tutelare interessi pubblici sostanziali, potenziando nel contempo l’aeroporto; ciò favorirà la modifica delle abitudini radicate nei cittadini e permetterà di dare impulso allo sviluppo del territorio”. Anche Fronduti ha espresso parere positivo sulla ricapitalizzazione, rimarcando nel contempo le criticità del passato. Criticità che, purtroppo, permangono ancora oggi, dopo 36 anni, e che solo l’attribuzione della concessione ventennale può contribuire a superare. “Nonostante i tanti investimenti compiuti sulla struttura, credo che su Sant’Egidio abbiano pesato gravemente le impostazioni politiche regionali Foligno-centriche. Per questo credo che l’operazione di oggi rappresenti un segnale che l’Amministrazione Comunale vuol dare su questo versante”. Il consigliere di F.I. ritenendo che raggiungere la quota minima di passeggeri nei prossimi 8 mesi per non ridiventare aeroporto regionale sarà impresa non facile, ha rivolto un invito a Sase affinchè si acceleri sull’ipotesi dell’ingresso nella compagine del socio privato. Secondo Rosetti creare un’infrastruttura di raccordo tra aeroporto ed il resto dell’Umbria è fondamentale per rendere lo scalo concretamente appetibile. “Credo che, se su questo versante il Comune assumerà una posizione politica forte nei confronti della Regione, qualche risultato riusciremo ad ottenerlo. Certamente nel breve periodo è pensabile quantomeno di creare una sorta di “navetta” ferroviaria di collegamento sulla tratta Foligno-Terontola”. Il capogruppo del M5S ha invitato la Giunta a sviluppare questo tema da subito, ritenendo quella in discussione una partita fondamentale ed urgente per lo sviluppo di tutto il territorio, oggi alle prese con molte difficoltà. Resta, tuttavia, il problema della mancanza di un progetto a largo raggio su Sant’Egidio (concetto segnalato da tempo dalla Camera di Commercio): parlare ancora oggi di progettualità futura, dunque, significa che si è perso del tempo in passato e che sono mancate politiche per il turismo e la mobilità, ma anche per lo sviluppo economico. Secondo Rosetti è giunto il momento di costruire il “progetto Umbria”, lasciando da parte tutti i provincialismi e superando così l’annoso isolamento della Regione. In replica l’Assessore Fioroni ha riferito che con la Regione è già stato attivato un canale di dialogo. In tal sede il Comune ha chiesto che all’Ente Perugino, in qualità di Capoluogo di Regione, sia attribuita la regia sul tema del marketing territoriale. “Su questo vogliamo far capire alle altre Istituzioni che c’è una forte volontà da parte nostra in questo senso e, soprattutto, c’è una precisa progettualità che siamo decisi a sviluppare”. Il lungo dibattito è stato chiuso dall’intervento del Direttore dell’aeroporto Farabbi. Quest’ultimo ha chiarito che solamente la stipula della concessione ventennale consente oggi a Sase di valutare l’ipotesi di fare entrare nella compagine un socio privato.
Il prossimo step significativo sarà poi nel 2017, quando vi sarà la verifica della sostanziale sostenibilità gestionale in capo a Sase, basata su due elementi: il numero minimo di passeggeri (400.000 nel 2017), e il raggiungimento di un margine operativo lordo positivo o comunque in pareggio. L’Aeroporto attualmente non ha bisogno di alcun intervento infrastrutturale al suo interno e può dirsi, dunque, completato: ciò che è carente è l’intermodalità, soprattutto ferroviaria e su gomma. Nel breve periodo l’ipotesi più semplice e di fare fermare a Sant’Egidio gli autobus interregionali (Sulga, ecc.) che passano in quell’area, nonchè potenziare con decisione i servizi offerti da Umbria Mobilità. Nel riferire che Sase sta trattando con alcuni vettori per recuperare la tratta su Milano e che il collegamento con Brindisi sarà un sicuro successo, il Direttore ha sottolineato che si sta lavorando per instaurare un collegamento con uno dei 7 Hub europei oggi esistenti. A fianco a questo, tuttavia, Farabbi ha chiesto alle Istituzioni di lavorare con maggiore sinergia per sviluppare politiche turistiche, perchè gli aeroporti non fanno turismo, ma sono solamente al servizio del territorio.