E’stata riconosciuta incapace di intendere e di volere al momento del fatto, in quanto affetta da una forte depressione, è stata assolta perchè non imputabile la cinquantenne di Città di Castello che nell’ottobre scorso aveva gravemente ferito a coltellate il figlio undicenne affetto da autismo. La sentenza è stata emessa dal gup al termine del processo con il rito abbreviato.
Il giudice ha inoltre disposto la libertà vigilata per la donna, ora agli arresti domiciliari presso una struttura psichiatrica e accusata di tentativo di omicidio, che dovrà seguire un programma di recupero presso una struttura riabilitativa (il provvedimento sarà comunque efficace solo una volta passata in giudicato la sentenza). Il gup ha così accolto la richiesta avanzata dal difensore della cinquantenne, l’avvocato Marcello Pecorari.
Il bambino venne accoltellato nella villetta dei nonni ed è ora completamente guarito. Secondo quanto spiegato dall’avvocato Pecorari il piccolo ha ripreso a vedere e parlare con la madre, alla presenza di operatori specializzati. “Anche il marito e padre del bambino – ha aggiunto il legale – mantiene rapporti costanti con la moglie”. “E’ una famiglia da sempre molto unita” ha sottolineato ancora l’avvocato Pecorari, dicendosi “estremamente soddisfatto per la sentenza”.
Il legale ha ricordato che l’incapacità di intendere e di volere venne riconosciuta dal perito del pm che ne ha individuato la causa in un forte stato di depressione legato anche alla condizione del bambino.
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