Il Comune pronto a fare la sua parte “con l’auspicio che quanto prima prendano avvio i lavori annunciati sulla rete ferroviaria | Il piccolo cedro dell’Himalaya è diventato il simbolo di resilienza
Il piccolo abete nato e cresciuto sui binari abbandonati della vecchia ferrovia, addobbato più volte dai residenti, è ora pronto per essere trapiantato in un parco, con il Comune di Città di Castello disponibile a fare la sua parte.
Da oltre tre anni l’alberello si trova in via Borsellino (quartiere Riosecco) al centro esatto dei binari della ex Fcu (la tratta che porta a Sansepolcro è chiusa ormai dal 2017) e dallo scorso anno è diventato un vero e proprio simbolo di Natale e di resilienza.
“Con l’auspicio rivolto alla Regione Umbria che quanto prima prendano avvio i lavori annunciati sulla per il ripristino della linea ex Fcu – hanno dichiarato il sindaco Luca Secondi e l’assessore Letizia Guerri – in occasione del Natale, accogliamo l’appello lanciato qualche mese fa da alcuni cittadini e bambini delle elementari per la sorte del piccolo abete nato spontaneamente lungo il tratto Città di Castello-Sansepolcro. Per questo abete da tempo adottato dalla cittadinanza ci impegniamo ad effettuare tutti i passaggi autorizzativi necessari per chiedere di poterlo collocare in un luogo pubblico, in cui tutti i bambini della città a partire dalle scuole che contatteremo, potranno prendersene cura“.
La storia di questo piccolo abete è davvero singolare: in realtà come ha specificato un tifernate, fra i promotori dell’appello per salvarlo, si tratta di un cedro dell’Himalaya ”cresciuto solitario tra i binari spuntando dalla massicciata con tutta la forza del suo grande amore per la vita… e in qualche modo ci rappresenta nel nostro, a volte difficile, cammino. Adesso è la ‘mascotte’ della nostra bella Alta Valle del Tevere”.
Da qui l’appello al sindaco affinché salvi l’albero. Proprio ad inizio novembre scorso, infatti, l’assessorato ai Trasporti della Regione Umbria aveva annunciato il taglio di fusti e arbusti lungo il tratto di ferrovia che sarà interessato dai lavori. “Operazioni propedeutiche alla fase molto più complessa che seguirà subito dopo, nella quale si inizierà a togliere i vecchi binari, le traversine non più a norma e il ballast esausto, riposizionando la massicciata con nuovo basalto, traversine e binari Uni 60 con caratteristiche tecniche superiori, atte a garantire il passaggio anche di treni elettrici moderni”.