Ancora una volta le carceri umbre sono teatro di gravissimi episodi che confermano lo stato di profonda emergenza in cui versano gli istituti penitenziari della nostra regione. Lo denuncia il Segretario Nazionale SAPPE per l’Umbria, Fabrizio Bonino, dopo gli ultimi preoccupanti eventi.
A Spoleto, ieri pomeriggio, è deceduto un detenuto tossicodipendente di origini extracomunitarie, nonostante i tempestivi interventi del personale di Polizia Penitenziaria e sanitario. Un episodio tragico le cui dinamiche sono al vaglio della magistratura, ma che si inserisce in un contesto già fortemente critico.
Solo a inizio settimana, nello stesso istituto spoletino, sono stati rinvenuti nel cortile di alta sicurezza 7 smartphone, una chiavetta USB, 3 sim card e materiale per la ricarica, con ogni probabilità introdotti con l’utilizzo di un drone. Un ritrovamento che segue di pochi giorni il sequestro di due ingenti quantitativi di droga destinati a un detenuto.Nella stessa mattinata e nello stesso reparto detentivo, una violenta rissa fra detenuti e’ stata sedata a fatica dai pochi Agenti presenti ed intervenuti, i quali, però, a loro volta, sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso a causa delle lesioni riportate.
La crisi si estende: gravi episodi anche al carcere di Orvieto
La situazione critica non conosce tregua. In questa settimana, anche nel carcere di Orvieto sono stati ritrovati 4 telefoni cellulari e 80 grammi di sostanza stupefacente, introdotti attraverso lanci mirati dall’esterno, oltre il muro di cinta. Solo lunedì scorso, sempre a Orvieto, un Ispettore di Polizia Penitenziaria è stato oggetto di una violenta aggressione da parte di un detenuto straniero, riportando ferite che hanno necessitato una prognosi iniziale di 30 giorni.
“Tutti questi eventi critici”, dichiara Fabrizio Bonino, “non possono certamente essere impediti se non attraverso l’invio in Umbria di un contingente di uomini importante che possa sanare le storture colpevolmente operate negli anni scorsi da un’Amministrazione regionale toscana che non abbiamo difficoltà a definire matrigna”.
I numeri dell’emergenza: sovraffollamento e carenza di personale
I dati confermano un sistema al collasso: gli istituti umbri soffrono di un tasso di sovraffollamento del +24,65% a fronte del 3,29% di quelli toscani. Contemporaneamente, i Reparti di Polizia Penitenziaria umbri registrano una carenza di Agenti del 26,21% contro il 19,53% della Toscana.
“Le condizioni di lavoro del personale sono da troppo tempo al limite dell’umana sopportazione”, prosegue Bonino. “Anche con il prossimo piano di assegnazioni di ottobre, nonostante lo scorporo del contingente umbro da quello toscano, l’Umbria rimarrà la regione con le peggiori condizioni dell’intero territorio nazionale nel rapporto carenza di personale e sovraffollamento”.
L’appello al DAP
“È giunta l’ora che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria si assuma la responsabilità di un’operazione di trasparenza ed equità”, conclude il Segretario Regionale SAPPE. “È necessario distribuire le risorse in maniera omogenea sul territorio nazionale per restituire dignità al lavoro degli agenti di Polizia Penitenziaria della nostra regione e garantire la sicurezza all’interno delle nostre carceri. Non possiamo più aspettare”.