A Emanuele Petri la via davanti alla Questura

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Redazione

A Emanuele Petri la via davanti alla Questura

Mar, 15/06/2021 - 14:02

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La cerimonia di intitolazione della strada a Pian di Massiano al poliziotto ucciso dalle Brigate Rosse durante un controllo su un treno

Intitolata a Emanuele Petri la via davanti alla Questura di Perugia. Il sovrintendente capo Emanuele Petri, Medaglia d’Oro al Valor Civile, era stato ucciso dai brigatisti rossi durante un’attività di controllo.

Nato a Castiglione del Lago l’1 febbraio del 1955 Emanuele entra in Polizia nel 1973 come Allievo Guardia di Pubblica Sicurezza dopo aver frequentato la Scuola di Polizia di Trieste. Presta servizio presso i reparti Mobili di Roma, Firenze ed Arezzo e viene assegnato nel 1992 alla Polfer della stazione di Terontola.

L’uccisione sul treno

Il 2 marzo del 2003, il sovrintendente Petri è impegnato, assieme a due colleghi, Bruno Fortunato e Giovanni Di Fronzo, nel servizio di “scorta viaggiatori” su un treno della tratta Roma-Firenze. Poco prima della stazione di Castiglion Fiorentino, Petri e i suoi colleghi – durante i controlli di routine – richiedono i documenti ad un uomo e ad una donna con fare sospetto che viaggiano sul convoglio, percependone subito la falsità. Con reazione improvvisa e rapidissima, l’uomo estrae una pistola e la punta al collo di Petri, intimando ai suoi colleghi di gettare le armi. Uno dei due agenti obbedisce, nonostante ciò, l’uomo non esita a sparare: Petri muore sul colpo. Spara anche all’altro agente ancora armato che risponde al fuoco ferendo l’assalitore che decede alcune ore dopo in ospedale: si tratta di Mario Galesi. La donna, invece, dopo una colluttazione viene bloccata: è Nadia Desdemona Lioce.

Le Brigate Rosse

Dalle prime indagini risulta che i due soggetti sono pericolosi terroristi appartenenti alle “Brigate Rosse” responsabili, tra l’altro, degli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi avvenuti, rispettivamente, nel 1999 e nel 2002.

Il materiale rinvenuto sul treno permetterà agli investigatori di ricostruire l’organico delle nuove “Brigate Rosse” e di arrestarne gli appartenenti.

Alla cerimonia di intitolazione, oltre al prefetto Giannini, al questore Sbordone e alla governatrice Tesei e al sindaco Romizi, hanno partecipato la moglie ed il fratello del valoroso poliziotto. Presente anche il presidente dell’Associazione “Emanuele Petri”.

La commemorazione si è conclusa con la benedizione del cardinale Gualtiero Bassetti e l’esecuzione del silenzio d’ordinanza da parte del trombettiere della Banda Musicale della Polizia di Stato.

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