L’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea ha avviato i “Laboratori della memoria” nei luoghi teatro di eventi significativi della storia del Novecento della regione, finalizzati all’Educazione alla cittadinanza attraverso la storia, laboratori che si concluderanno alla fine di maggio 2019.
Il tema di questa che è la tredicesima edizione dell’iniziativa, è la Seconda guerra mondiale: ogni guerra costituisce per le comunità una sospensione dei diritti fondamentali e un deragliamento delle vite delle persone. Riflettere sui diritti negati allora e su quelli oggi sanciti dai trattati internazionali e dalla Costituzione italiana è il filo rosso che lega i laboratori rivolti agli studenti delle Scuole secondarie di primo e secondo grado.
Grazie alla lettura dei luoghi, alla lettura di brevi testi, documenti dell’epoca e foto storiche, gli studenti potranno rileggere la storia del Novecento attraverso la rete concentrazionaria fascista allestita in Umbria durante il secondo conflitto mondiale.
Con questa attività didattica sui diritti negati si intende consentire agli studenti di acquisire una diretta conoscenza dei fatti, usare i concetti storici in modo appropriato e contestualizzarli, riconoscendo così la complessità degli eventi.
Gli Istituti scolastici (8) e gli studenti (circa 500) che hanno aderito alla proposta didattica dell’Isuc svolgeranno l’attività a Colfiorito, nell’area delle ex casermette utilizzando i Quaderni didattici: Il campo di Colfiorito. Un mondo in parallelo; Il postino, il capitano e gli altri. Montenegrini partigiani sulla montagna nocerina. 1943-1944 e Grammatiche della memoria. ll monumento ai caduti di Collecroce (17 aprile 1944).
Il Progetto verrà presentato mercoledì 17 aprile alle ore 12,00 nel giorno dell’anniversario dei rastrellamenti avvenuti a Collecroce nel 1944, presso la sala didattica del parco di Colfiorito alla presenza della responsabile del Servizio Parco di Colfiorito del comune di Foligno, Bianca Rita Eleuteri, del sindaco di Nocera Umbra Giovanni Bontempi e di Dino Renato Nardelli della Sezione Didattica Isuc.
Rappresentanti di Istituzioni diverse che collaborano da anni unite da un comune intento: quello di usare la storia per indurre i ragazzi alla consapevolezza di appartenere ad un ecosistema fatto di natura e di valori, di equilibri biologici e di rapporti umani condivisi; lavorano insieme sotto uno stesso tetto, fatto con capriate di legno che furono per anni orizzonte quotidiano, freddo, umido, oppressivo, di uomini di mezza Europa (albanesi, italiani, montenegrini, sloveni…) che in una stagione triste della nostra storia avevano detto no a sistemi totalitari che andavano negando Diritti umani fondamentali.