Convalidato l’arresto a carico del 17enne di Foligno accusato dell’omicidio del 56enne Salvatore Postiglione avvenuto all’alba di giovedì nella zona industriale Paciana. Il giovanissimo rimane ricoverato all’ospedale San Giovanni Battista, dove si trova da sabato dopo aver dato in escandescenza in casa sua ed aver tentato atti di autolesionismo prima ancora che gli inquirenti si recassero in casa sua per perquisirla e per emettere il fermo a suo carico. Il giudice del tribunale per i minorenni, però, ha disposto per lui la reclusione nel carcere minorile di Firenze, dove dunque verrà trasferito una volta dimesso.
E’ stato questo, stando a quanto riportato in prima battuta dal Tgr dell’Umbria, l’esito dell’udienza di convalida del fermo che si è tenuta questa mattina a Perugia. Udienza a cui appunto il ragazzo non ha preso parte. Il giudice ha accolto le richieste del procuratore Flaminio Monteleone, mentre i difensori del 17enne avevano chiesto la detenzione in una comunità protetta, viste le sue condizioni fragili.
Schiaccianti le prove a carico del giovane che hanno portato alla convalida del fermo per omicidio premeditato: varie telecamere lo hanno ripreso lasciare la sua abitazione, arrivare al parcheggio dove Salvatore Postiglione aspettava ogni mattina i suoi colleghi di lavoro, avvicinarsi alla sua auto e poi colpirlo, per poi tornare nella casa, nel centro di Foligno, dove vive con la madre e la sorellina. Proprio lì gli inquirenti hanno trovato il monopattino usato per spostarsi e gli abiti insanguinati. Rimane invece oscuro ancora il movente dell’efferato omicidio – Salvatore Postiglione è stato attinto da 13 coltellate – in attesa che l’indagato venga ascoltato dagli inquirenti. Quello che si sa è che dopo aver lavorato per un breve periodo in una ditta edile collegata a quella di cui era dipendente da anni il 56enne, era apparso nervoso, strano. Fino poi a licenziarsi, ad ottobre. E ad una persona a lui vicina avrebbe confessato che gli era successa una cosa di cui si vergognava. Un qualcosa che potrebbe essere appunto alla base del movente e che soltanto lui potrà chiarire.
Intanto in queste ore è in corso l’autopsia sulla salma del muratore campano che da un ventennio viveva a Foligno con la sua famiglia. Una vita tranquilla, la sua, dedicata al lavoro ed alla famiglia. Fino all’efferato omicidio che gli ha strappato la vita giovedì.