Consiglio varia Prg e approva il "Palasport" da 390 posti e 6 milioni di costo - Tuttoggi.info

Consiglio varia Prg e approva il “Palasport” da 390 posti e 6 milioni di costo

Carlo Ceraso

Consiglio varia Prg e approva il “Palasport” da 390 posti e 6 milioni di costo

Dom, 08/09/2024 - 23:38

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Più che una cattedrale – visto il costo di 6 milioni di euro – una chiesina (per i suoi 390 posti); se poi il nuovo edificio sportivo (chiamarlo palasport è da Tafazzi) sarà di sviluppo per la città o finirà per fare bella mostra nell’attuale “deserto” lo si scoprirà solo fra qualche tempo.

Eppure la possibilità di raggiungere risultati simili, non proprio uguali, si sarebbe potuta ottenere ad un sesto del costo, più o meno 600mila euro, quelli chiesti dalla giunta De Augustinis per la ristrutturazione del vecchio palasport di Spoleto, giustamente revocati a luglio scorso dalla Regione: delle due l’una, se ottieni i soldi per demolirlo e ricostruirlo, non puoi avere i soldi per ristrutturarlo.

Così Spoleto – o meglio la Giunta (in primis  Sisti con il vice Lisci e gli assessori Albertella e Angelini Paroli) e la accondiscendente quanto silente maggioranza (a cominciare dai capigruppo Federico Cesaretti, Enzo Alleori, Francesca Maso, Samuele Bonanni e Maura Coltorti) – ha dato il via libera al faraonico progetto che interesserà una delle zone più belle della città,  nonostante qualche rischio idrogeologico che indubbiamente tecnici e amministratori devono aver ben calcolato.     

Del progetto generale e dei suoi 3 stralci se ne sarebbe saputo poco se non fosse stato che, per la sua realizzazione, alla fine è risultato indispensabile approvare una variante al Piano Regolatore Generale (la terza in appena due anni, su tre zone diverse): un dettaglio che  la Suprema Corte di Cassazione lo abbia annullato e si vada avanti a colpi di pareri legali.

Il fatto che lo conoscano i maggiorenti della città, e ovviamente qualche ufficio municipale insieme allo studio tecnico abruzzese cui è stata affidata direttamente la progettazione (tra il silenzio degli ordini professionali umbri), non sembra fare pendant con quella smania di partecipazione urlata ai quattro venti dalle forze di maggioranza, Pd e M5S in testa.

Sarà un caso se sui social il palasport è già ribattezzato come Palasisti”?

Non ci sarà quindi da stupirsi se l’opposizione, come annunciato al termine della seduta,  valuterà di portare l’intero dossier all’attenzione di altri uffici: c’è chi parla dell’Anac del presidente Busia, chi della Procura della Repubblica di Spoleto.

Ma andiamo con ordine per una giornata, quella dell’ultimo consiglio comunale, dove non sono mancati anche colpi di scena, come la lettera del Prefetto che ha “gelato” l’aula sulla presunta incompatibilità di Sisti per l’iscrizione alla lista civica della Maso o il battibecco tra i consiglieri Cintioli (Insieme per Spoleto) e Bonanni, con la caduta di stile di quest’ultimo.  

Sindaco incompatibile in un Gruppo consigliare?

La seduta, ritardi a parte, comincia con il primo colpo di scena messo a segno da Piccioni (Insieme per Spoleto) che solleva la pregiudiziale sul ruolo di Sisti quale terzo membro del gruppo “Civici per l’Umbria”.

Ma riavvolgiamo il nastro a inizio 2024 dopo che Andrea Fora, leader di “Civici X” – lista con cui sono stati candidati ed eletti Sisti, Alleori, Maso, Loretoni, Filippi e l’assessore Giovanni Angelini Paroli – abbraccia il centrodestra regionale, creando non poche ripercussioni sui territori che governano con il Pd.

La lettera del Prefetto al Comune

Resterà coerente con la scelta solo Angelini Paroli (che da quel momento è inseguito dall’ombra della spada di Damocle evocata alla bisogna dalla maggioranza). Gli altri 4 decidono in prima battuta di andare al gruppo misto ma l’idea che sia ancora il sempreverde  Alleori a fare il leader non convince nessuno, a cominciare da Sisti che si “immola” – è la prima volta, o quasi, che un sindaco aderisce a un partito/movimento – e crea il nuovo “Civici Umbria Spoleto” consentendo così a Filippi e Maso di poter fare gruppo a sé e alla Maso dare il ruolo di capogruppo.

A marzo l’opposizione solleva la questione che viene ovviamente respinta dalla maggioranza ma anche dalla segreteria generale. Piccioni scrive così al Prefetto di Perugia e la risposta arriva il 27 agosto scorso, partecipata anche al Comune ma di cui nessuno sa nulla o fa finta di non sapere.

Leggiamo il parere del Prefetto e del Ministero dell’Interno chiamato in causa: “….nel sistema delle autonomie locali il sindaco e il consiglio comunale, di cui i gruppi consiliari sono organismi strumentali e funzionali, svolgono ruoli distinti essendo il consiglio organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo chiamato a svolgere specifiche funzioni di controllo dell’operato del sindaco e della giunta. Ne deriva che l’iscrizione del sindaco ad un gruppo potrebbe incidere sul corretto e bilanciato esercizio delle funzioni di governo dell’ente”.  

Insomma il sindaco (controllato) resta sempre un consigliere ma non può svolgere certe funzioni demandate al parlamento cittadino (controllore). Tra l’imbarazzo generale e uno stop ai lavori dell’aula, dopo più di un’ora, sentita la segreteria generale, si decide che il Comune prenderà  contatti con la Prefettura per capire nel dettaglio quali pregiudizi può comportare il mantenimento del gruppo Civici Umbri. Chissà che sia ora di aggiornare anche il sito municipale dove, da svariati mesi ormai, tutti e 4 i consiglieri continuino a far parte della list Civici X. Per la gioia di Fora & C..

Il “Palacattedrale”, tra certezze e dubbi

Per la maggioranza tutto è lineare e la rigenerazione dell’area poterà indubbi benefici alla città. Per l’opposizione invece ad intervenire in modo pungente sono stati Catanossi (Spoleto 2030), Profili-Dottarelli e Cintioli-Piccioni ponendo varie domande che non sempre hanno trovato risposta.  

Come quando Cintioli chiede ripetutamente di conoscere almeno il progetto generale con il quadro economico, inclusivo dei tre stralci, e di non essere invece chiamato ad approvare il primo stralcio definitivo.

I tecnici liquidano la pratica sostenendo che, se non vi fosse stata necessità di variare il Prg, ogni competenza di approvazione sarebbe potuta rimanere in capo alla sola Giunta.

E’ nello scambio tra il consigliere e i tecnici, che sbotta il grillino Bonanni per richiedere il rispetto del regolamento e di far finire l’intervento del dirigente. Ne nasce un battibecco che si conclude con l’infelice frase del pentastellato rivolta a Cintioli “lavoro con gli anziani”. Una frase che il 75enne non ha affatto gradito, atteso che Bonanni lavora come operatore socio sanitario in una residenza per anziani. Una offesa che ricorda i tempi del “vaffaday” ma non altrettanto in linea, almeno a Spoleto, con altri punti fermi del movimento di Giuseppe Conte quali trasparenza, partecipazione e “consumo 0 di suolo pubblico”.

Il tutto davanti al capogruppo in regione Thomas De Luca, giunto a Spoleto con ogni probabilità per candidare Bonanni alle regionali (nomina confermata sui social dal diretto interessato in queste ultime ore).  

Altro momento di tensione è stato quando, sollecitati dai consiglieri di Alleanza civica, i tecnici hanno dovuto ammettere che il Coni non ha concesso più di 390 posti per gli eventi sportivi.

Catanossi ironizza sul progetto che il sindaco aveva non meglio indicato degno di Manchester, dicendo che è “too much”, troppo, “troppo per non aver nulla. Mezzo palazzetto, qualche piazzetta, mezzo stadio….senza pensare a chi gestirà tutte queste varie attività e soprattutto quali conseguenze per l’intera area per tutta la durata dei lavori”.  Cui si aggiungeranno prima o poi quelli per la scuola Dante Alighieri.

C’è chi come Profili fa notare come era stato gridato dal centrosinistra allo scandalo per ampliare di 6mila metri cubi il  liceo scientifico mentre per il palasport, distante neanche duecento metri, se ne prevedono ben 16.000 metri cubi in più rispetto all’attuale per una capienza di posti pari a 390 sedute.

Alessandra Dottarelli, carte alla mano, fa presente come anche l’area del campo da calcio, ridimensionata per far spazio al palazzetto, sarà idonea si e no per disputare un campionato di serie “D”.

Ma non è tutto. Nella dichiarazione di voto, Profili tira fuori dal cilindro una lettera della Regione, datata 2 luglio scorso, che revoca i 580mila euro che la Giunta De Augustinis aveva chiesto per ristrutturare il palasport (sostanzialmente il tetto da cui rimuovere l’amianto e le vetrate), struttura che aveva peraltro retto bene ai sisma dal 1997 al 2016 e che quindi non avrebbe avuto bisogno di altri interventi strutturali. Senza quindi dover accendere un mutuo di 2 milioni di euro che pagheranno gli spoletini e spostando i 5,5 milioni di euro magari per riqualificare prima lo stadio e il parco Chico Mendes.

A dir poco pungente la chiosa dell’intervento di Piccioni rivolto al sindaco: “qualcuno ci ha definito come i poeti maledetti, mi viene da replicare pensando agli stornellatori di Ariccio. Concludo con un suggerimento al sindaco: lei ha detto che prima di smettere di fare il sindaco scriverà le memorie, mi auguro che abbia iniziato a farlo e speriamo che si arrivi presto alla fine di questa consiliatura“.

Resta da comprendere il dettaglio dei successivi due stralci (ca. 4 milioni), i tempi di attesa e, soprattutto, con quali fondi.

Mini Palasport, la nota del Comune

A stretto giro di posta arriva la nota del municipio, un po’ stringata a dispetto del fiume di denaro e delle relative opere che si dovranno concretizzare.

Leggiamo: “La struttura del nuovo Palasport verrà significativamente ampliata, con un volume totale di 22.427 m3 rispetto ai 6.413 m3 dell’attuale, rispondendo alla necessità di accogliere un maggior numero di utenti e offrire spazi più funzionali e versatili. Al suo interno sono previsti infatti tutti i servizi necessari alle attività sportive (spogliatoi, tribune, biglietteria, locali di medicheria e antidoping), con un campo da gioco predisposto per la pallacanestro, la pallavolo, il calcioA5 e la pallamano e tribune, al piano terra e al primo piano, che potranno ospitare circa 400 persone. Al primo piano sono previste delle sedute mobile, così da consentire l’utilizzo dello spazio anche per svolgere attività sportive al coperto (palestra) o per organizzare eventi. Altro intervento riguarda via delle Monterozze, a lato del Parco Chico Mendes, dove verrà realizzata una scala di accesso con ascensore che permetterà di raggiungere direttamente l’area del Parco rendendola maggiormente fruibile” scrive il sindaco Sisti che continua “questo progetto di rigenerazione rappresenta il primo stralcio di un intervento più ampio. L’obiettivo, su cui abbiamo lavorato molto in questi anni, è far sì che si possa avere nel centro storico un’area destinata non solo ad attività sportive, ma ad eventi e ad attività ludiche e ricreative. Con altre fonti di finanziamento interverremo a breve sul Parco Chico Mendes ridisegnando gli spazi e riqualificando l’area giochi. Siamo alla vigilia di una grande trasformazione che darà nuova vita ad un’area che, nel tempo, ha subito un degrado che dobbiamo assolutamente superare”.

​Le 6 domande in attesa di risposta

Pronta la replica del gruppo consigliare di Dottarelli e Profili che, rimarcano come sia stato violato il “principio della continuità amministrativa”. “il Comune di Spoleto si è visto revocare dalla Regione Umbria, il posto in graduatoria per un finanziamento di 583.000 euro per il palasport dello stadio, chiesto dalla Giunta de Augustinis a fronte di un progetto per l’efficientamento energetico dello stesso che prevedeva il rifacimento del tetto e di tutti gli infissi. Perché Spoleto perde questi fondi? Perché nel frattempo è arrivata la giunta Sisti che ha cambiato le carte in tavola (così come è successo in passato per le scuole), realizzando un nuovo progetto che prevede di demolire il vecchio palazzetto e di ricostruirlo ex novo. Di conseguenza, ecco che i 583 mila euro ci sono stati revocati!

Quando l’amministrazione Sisti si è insediata, oltre a questo finanziamento ne ha ereditato anche uno di rigenerazione urbana del PNRR dal Commissario Tombesi, per 5.5 milioni di euro che decide di utilizzare a Palazzo Collicola ed in buona parte nell’area stadio, palazzetto e Parco Chico Mendes. Il nuovo progetto voluto dalla Giunta Sisti vale oltre 10 milioni di euro e viene diviso in stralci funzionali. Il primo stralcio riguarda demolizione, ricostruzione e, in un secondo momento, l’adeguamento alla classe sismica IV del palazzetto. Il secondo la copertura dello stadio e la riqualificazione dell’ex bocciofila e il terzo la rigenerazione del Parco. A questi va aggiunta una serie di ipotesi di progetti integrativi, che farebbero schizzare i costi a delle cifre inimmaginabili. E Sisti quale finanzia con il PNRR?, proprio il primo, dove era già in itinere la richiesta di finanziamento della Giunta de Augustinis!

Per la ricostruzione del palasport verranno usati circa 4 milioni di euro del PNRR, mentre, per il suo adeguamento in classe sismica IV, la Giunta Sisti decide di attivare un mutuo di 2 milioni di euro, facendo lievitare il costo a 6 milioni di euro. Ma la classe sismica IV, che riguarda gli edifici da utilizzare in caso di emergenza e calamità dalla Protezione Civile, per noi è oltremodo eccessiva, perché la posizione del palazzetto non è appropriata per la gestione di tali circostanze, in quanto sarebbe difficile da raggiungere per la maggior parte dei cittadini e i mezzi della Protezione Civile probabilmente avrebbero molta difficoltà ad accedere all’edificio stesso. Tra l’altro, 6 milioni sono una cifra talmente importante, da farci immaginare un grande palazzetto, da oltre 1000 posti, ed invece sarà solo per 390 posti. Al mago della programmazione Sisti poniamo qualche domanda: 1. Visto che il progetto del palasport della Giunta de Augustinis era già in marcia, perché non ha concentrato le risorse del PNRR sull’altra parte dell’area dello stadio che non ha ancora copertura economica, invece che su quella già finanziata o in “odore” di finanziamento? 2. Quanto è costato il progetto per l’efficientamento energetico dell’amministrazione de Augustinis e con quali risorse è stato pagato? 3.  Il nuovo progetto del palasport è stato partecipato alle società sportive, che, in definitiva, sono quelle che usufruiranno della struttura?

Si torna in aula domani, lunedì 9 settembre dalle 15 (diretta streaming sul sito municipale).

Riproduzione riservata


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