Finale doppiamente amaro per il Foligno nella 5^ giornata del campionato di Lega Pro I divisione/B, che oltre alla sconfitta (1 a 0 per la capolista Atletico Roma dopo che il Foligno aveva sbagliato uncalcio di rigore) si è vista comminare una multa di 5mila euro per cori razzisti della tifoseria contro il giocatore ospite Diaw Doudou.
L'episodio che ha scatenato le proteste dei tifosi biancoazzurri risale al 27' del primo tempo quando, sugli sviluppi di una mischia, il calciatore di colore (originario del Senegal) ha rifilato un calcione a Giacomelli ad azione ormai ferma, ottenendo dal fischietto ravennate Michael Fabbri solo un cartellino giallo. Nonostante anche l'assistente di gara avesse prontamente riferito della scorrettezza subita dal calciatore folignate.
Il gesto violento di Doudou, e ancor più il mancato ‘rosso', hanno fatto infuriare il pubblico locale che ha fischiato e contestato il giocatore per tutto il resto della partita.
Il giudice sportivo ha interpretato l'atteggiamento della tifoseria come antisportivo e razzista, stabilendo una multa alla società di ben 5mila euro. La decisione è stata accolta con amarezza e indignazione da Matrecano e l'entourage dei falchetti che hanno espresso il loro dissenso per voce del d.g. Federico Cherubini: “Non accettiamo che si possa pensare questo dei nostri tifosi e del nostro pubblico. L'episodio che ha fatto scattare la multa è stato un fallo a gioco fermo commesso Doudou sul nostro Giacomelli, che doveva essere punito con l'espulsione, come aveva ravvisato anche l'assistente dell'arbitro. Il pubblico se l'è presa con Doudou per la scorrettezza compiuta verso il nostro giocatore, indipendentemente dal colore della pelle. Visto che tutto lo stadio ha visto il gesto commesso, sarebbe avvenuto anche se fosse stato compiuto da un giocatore con la pelle bianca. In sei anni di militanza nei campionati professionistici – ha sottolineato ancora Cherubini – abbiamo visto giocare al Blasone centinaia di giocatori di colore e mai nessuno è stato oggetto di cori o discriminazioni di qualsiasi genere. Per questo motivo, anche se non inoltreremo reclamo in quanto sappiamo che non verrebbe mai accettato, essendo stato scritto nel referto arbitrale, ci teniamo a far conoscere la verità dei fatti. Inoltreremo perciò una lettera alla Lega Pro con allegate le immagini televisive del fatto in questione, per dimostrare che non c' è stata assolutamente alcuna discriminazione”.
(Lu.Bi.)