Guerra dei biscotti, Mulino Bianco blocca 3 prodotti di azienda umbra - Tuttoggi.info

Guerra dei biscotti, Mulino Bianco blocca 3 prodotti di azienda umbra

Redazione

Guerra dei biscotti, Mulino Bianco blocca 3 prodotti di azienda umbra

Dom, 11/02/2024 - 14:59

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Altri sei 'dolcetti' dovranno invece cambiare le confezioni del packaging

C’è un’azienda umbra coinvolta nella sentenza che dichiara l’inizio della fine dei “facsimili” di pandistelle, gocciole, abbracci e quanto altro nei supermercati. Le aziende Tedesco (gruppo che nel 2014 ha acquisito l’azienda umbra produttrice di biscotti industriali Piselli) e Sapori Artigianali dovranno infatti dismettere la produzione di alcuni biscotti che sono somiglianti ad altrettanti celebri prodotti della Mulino Bianco.

A decidere la ‘morte’ dei ‘cugini’ dei prodotti Barilla è stato il tribunale di Brescia, e la decisione riguarda decine di supermercati che una volta finite le scorte dovranno aspettare i prodotti nuovi con packaging e formato diverso. Dopo un reclamo della Mulino Bianco nel giugno del 2023, il tribunale ha stabilito nei giorni scorsi che le confezioni dei biscotti Amiconi, Gocciolotti e Maramao venduti con la marca Il Borgo del Biscotto dalla Tedesco sono troppo simili a quelle della Mulino Bianco.

Le forme dei biscotti contestate dalla Barilla e prodotti in Umbria erano numerose: Tondolotti, Amiconi, Raggi di Sole, Maramao, Armoniche, Gocciolotti, Cruschetti, Zuccheri, Tuorlini e Biscotti con cereali e frutta, che per il colosso alimentare italiano sarebbero copie dei suoi Macine, Abbracci, Campagnole, Pan di Stelle, Molinetti, Gocciole, Gran Cereale, Galletti, Tarallucci e Gran Cereale frutta. Un reclamo accolto in parte dal tribunale. In una ordinanza provvisoria, infatti, il giudice ha imposto a Tedesco di bloccare la produzione di tre biscotti (Amiconi, Gocciolotti, Maramao) e modificare il packaging delle altre sei perché le confezioni presentavano “il medesimo colore giallo dello sfondo, ancorché di tonalità differenti; la medesima collocazione dell’immagine del biscotto nella parte anteriore sinistra della confezione, in associazione con immagini ulteriori nella parte destra arretrate in prospettiva, che riproducono gli stessi ingredienti o gli stessi colori degli ingredienti raffigurati nell’omologa immagine della confezione Barilla; lo stesso colore e la stessa collocazione delle scritte relative al nome del prodotto e alla sua descrizione mediante indicazione dell’ingrediente principale, con minime variazioni sul contenuto del claim”.

E se è vero che nessuno confonde i biscotti originali con quelli della concorrenza, le aziende, inclusa quella umbra, beneficerebbero ‘scorrettamente’ anche dei forti investimenti pubblicitari fatti da Mulino Bianco. “L’azienda – spiegano da Barilla – ha ritenuto opportuno agire giudizialmente al fine di tutelare i propri marchi e i propri prodotti. È stata da poco pronunciata una ordinanza che dispone per i prodotti della controparte l’inibizione della loro produzione e commercializzazione. Monitoreremo con attenzione il proseguo della vicenda ma preferiamo non commentare ulteriormente il procedimento tuttora in corso”.

Come ricorda il Fatto Alimentare, non è la prima volta che un’azienda umbra si trova coinvolta in una guerra dei biscotti. Nel 2000 il Tribunale di Napoli dell’11 luglio 2000 diede ragione a Gran Turchese Colussi contro Elledì (va segnalato però che l’ordinanza è stata revocata in sede di reclamo). Il Tribunale non ha ritenuto illecito l’uso di una tazza di latte, frollini e il colore turchese sulla confezione Elledì, perché si tratta di segni banali e descrittivi del prodotto. Ha però individuato come criticità l’utilizzo di questi elementi nella composizione grafica che appare sulla confezione, perché determina una similitudine eccessiva rispetto al packaging dei biscotti Gran Turchese, prodotti dalla umbra Colussi.

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