di Christian Napolitano (*)
A fronte della proposta del gruppo “Impegno Civile” di costituire un albo per le badanti, l'assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Foligno è costretto a rammaricarsi per il fatto che questa legittima iniziativa politica sia stata accompagnata da toni polemici nei confronti dell'Amministrazione Comunale che non hanno, in realtà, motivo di sussistere. Se la consigliera Stefania Filipponi, infatti, avesse chiesto un confronto con l'assessorato, le avremmo potuto spiegare che già da tempo il Comune di Foligno si sta attivando per la costituzione di un albo finalizzato a favorire l'incontro tra domanda e offerta di assistenza, professionale e qualificata, alle famiglie e, in particolare, agli anziani e ai soggetti non autosufficienti.
Già negli scorsi mesi, infatti, l'Amministrazione Comunale, attivando un canale di finanziamento presso la Regione dell'Umbria, ha predisposto un proprio progetto volto alla qualificazione del lavoro delle assistenti familiari, attraverso attività di supporto per la formazione professionale delle stesse, con particolare attenzione alle lavoratrici straniere, ed interventi di informazione e consulenza per favorire l'incontro tra domanda e offerta di assistenza, compresa l'istituzione di un apposito albo. Quello che si pone l'Assessorato alle Politiche Sociali è, perciò, un duplice obiettivo: da un lato l'integrazione e l'inserimento lavorativo delle assistenti familiari, il cui ruolo sta diventando sempre più indispensabile per le nostre famiglie; dall'altro una forte garanzia per le famiglie folignati che il personale addetto all'assistenza degli anziani, inserito nell'albo, sia dotato un'alta capacità professionale.
Costituire un albo senza una seria attività di formazione professionale delle assistenti familiari non porterebbe, infatti, alcun beneficio alle famiglie. Per questo, è necessaria un'adeguata attività di formazione, che può essere fatta solo dai soggetti istituzionali preposti: Comune di Foligno ed ASL in primo luogo. Iniziative spontanee di privati o di singole forze politiche, se pur lodevoli nell'intenzione, finirebbero per ottenere risultati opposti a quelli sperati. È, invece, del tutto fuori luogo la polemica sulle società cooperative che gestiscono l'assistenza domiciliare e sui costi di tale servizio. Premesso che gli anziani (come anche gli altri soggetti non autosufficienti) sono da sempre al centro delle politiche per la famiglia del Comune di Foligno, va ricordato alla consigliera Filipponi che il lavoro di assistenza domiciliare, compiuto da personale qualificato e di sicura professionalità, sia che si tratti di lavoratori di cooperative sociali sia che si tratti di badanti straniere, va retribuito in proporzione alla quantità e qualità del lavoro svolto. Giova a questo proposito ricordare che la costituzione di un albo per le assistenti familiari (e tutta l'attività complementare) sarà finalizzata alla valorizzazione professionale delle badanti e al miglioramento del servizio per le famiglie e certo non per riproporre un'inaccettabile guerra tra poveri o per sfruttare il lavoro delle assistenti straniere.
L'Amministrazione Comunale, comunque, resta a disposizione per ulteriori chiarimenti e, così come già precedentemente comunicato, aperta ai contributi che tutti i diversi soggetti cittadini vorranno apportare per il miglioramento dei servizi sociali, comprese le forze dell'opposizione, con le quali, almeno su questo terreno, si spera di poter costruire un rapporto costruttivo”.
(*) Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Foligno