Aborti clandestini praticati in una clinica di Pergia. È l’inquietante scoperta fatta dai militari del Nas di Perugia le cui indagini hanno portato all’emissione di cinque avvisi di garanzia da parte del pm Sergio Sottani. I protagonisti della squallida vicenda sono un ginecologo, la sua segretaria, un dipendente ospedaliero, un'ostetrica e un extracomunitario: a loro, a vario titolo, vengono contestati i reati di peculato, ricettazione e interruzione di gravidanza fuori dai termini previsti per legge. L'operazione denominata “Erode”, ha rilevato la violazione delle norme che disciplinano l'interruzione di gravidanza all'interno del nosocomio perugino. Gli accertamenti dei militari hanno permesso di accertare che il ginecologo, in più occasioni, forniva suggerimenti alle pazienti per sfuggire le prescrizioni temporali imposte dalla legge sull'interruzione di gravidanza volontaria, e poter così praticare un aborto terapeutico: il medico in buona sostanza, stando ai risultati delle indagini, si sarebbe prestato ad attestare un periodo di gestazione inferiore a quello reale. Tra le operazioni illegali scoperte c'è anche il caso di una donna extracomunitaria obbligata dal compagno a firmare il consenso all'aborto: l’uomo ha raggirato in pratica la propria compagna che non conosce la lingua italiana. La donna, incinta di due gemelli, sarebbe così stata costretta ad interrompere la gravidanza. Gli accertamenti hanno inoltre consentito di verificare la sottrazione, da parte del ginecologo, in concorso con altri indagati, di alcune apparecchiature sanitarie successivamente impiegate nel proprio studio privato. Le attrezzature, il cui valore ammonta a 100mila euro, è stato sequestrato dai carabinieri.
PERUGIA, IN OSPEDALE PER ABORTI FUORILEGGE. 5 INDAGATI. LE INDAGINI DEI NAS
Sab, 22/05/2010 - 15:44