Tante le richieste di intervento dopo le eccezionali precipitazione del 15 e 30 settembre | Convocato per venerdì 28 ottobre in Comune un tavolo istituzionale sull’assetto idrogeologico del territorio comunale "Occorre evitare nuove criticità"
Circa 1 milione di euro di danni registrati nel Tifernate in occasione dell’ondata di maltempo dello scorso settembre. Questa è la prima stima inviata oggi alla Regione Umbria dal Comune di Città di Castello, che per venerdì 28 ottobre ha anche convocato un tavolo istituzionale sull’assetto idrogeologico del territorio comunale per la definizione delle azioni necessarie a contenere gli effetti delle precipitazioni eccezionali che potrebbero interessare di nuovo la città.
Il sindaco Luca Secondi e l’assessore ai Lavori Pubblici Riccardo Carletti, sottolineando che “quanto avvenuto deve portare la comunità tifernate a essere consapevole della necessità di un’assunzione di responsabilità collettiva per la tutela dell’assetto idrogeologico del nostro territorio, sulla quale istituzioni e cittadini devono collaborare”.
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Il tavolo istituzionale convocato nella residenza municipale di piazza Gabriotti sarà infatti funzionale all’aggiornamento delle disposizioni comunali vigenti con l’ordinanza di polizia idraulica n.46 del 12 agosto 2011, che stabilisce le norme di comportamento dei cittadini per la manutenzione e pulizia dei fossi di scolo, tombini, ponticelli e passi carrabili al confine con strade comunali o vicinali. All’incontro sono stati invitati i responsabili della Protezione Civile, il Coordinamento Soccorso Pubblico della Prefettura, i carabinieri forestali e i vigili del fuoco tifernati, la Regione Umbria, il Servizio Gestione Viabilità della Provincia e i referenti delle strutture comunali preposte.
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“I fatti di settembre ci impongono di essere preparati ad affrontare situazioni che, a causa dei cambiamenti climatici, rischiano di perdere il carattere dell’eccezionalità”, osservano Secondi e Carletti, nel ringraziare “tutti coloro (dalla Protezione civile alla Polizia municipale) che hanno assicurato il loro intervento nelle ore dell’emergenza, salvaguardando l’incolumità dei cittadini ma anche mettendo in sicurezza le situazioni più compromesse o lavorando per la ricognizione dei danni causati dal maltempo, ancora in atto con decine di sopralluoghi ogni settimana in tutto il territorio comunale”.
La prima stima, presentata alla Regione con l’obiettivo di beneficiare delle eventuali risorse che saranno messe a disposizione dal Governo con il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, tiene conto al momento unicamente dei danni rilevati dopo le precipitazioni del 15 settembre ed è in corso di aggiornamento dopo le precipitazioni eccezionali del 30 settembre. Nell’elenco inviato dall’amministrazione comunale sono state incluse 22 priorità di intervento, che richiederanno lavori di importo stimato tra i 5.000 e i 300.000 euro.
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I danni più consistenti sono stati rilevati nella zona di Trestina, sulla viabilità di accesso alla Basilica di Canoscio (zona collinare sopra l’abitato della frazione e versante sopra Fabbrecce), sulla strada vicinale zona Castellaccio e in via Giuseppe Lombardo Radice. E poi ancora: strada vicinale di Carafieri, zona Seripole; strada vicinale San Martino di Castevecchio; le trade comunali di Coldipozzo, Antirata, Lugnano, Pistrino, Petrelle (via Caduti di Nassiriya).
Rimangono inoltre tratti stradali da risanare in diverse zone, come in via delle Terme (numerosi cedimenti della scarpata stradale e fossi rimasti ostruiti) e lungo la viabilità di San Donino (rimangono ancora da ripulire tratti di fossi occlusi). In generale, i dissesti delle ondate di maltempo del 15 e 30 settembre hanno riguardato soprattutto la rete stradale e fognaria nella zona di Badia Petroia, Petrelle, San Maiano. Nei prossimi giorni inizieranno i lavori di ricostruzione delle scarpate stradali franate, ora messe in sicurezza. Gli uffici comunali competenti stanno ancora ricevendo segnalazioni di frane non ancora segnalate e l’elenco degli interventi necessari è destinato ad allungarsi.