Convergenza di centrosinistra e centrodestra: servono la bretella (con collegamento con l'ospedale e prospettive fino a Corciano) e la doppia rampa senza tagliare l'uscita
Tutto come da copione, dentro e fuori da Palazzo dei Priori, nel pomeriggio del Nodino, la bretella stradale da Collestrada a Madonna del Piano (con collegamento aggiuntivo fino all’ospedale), primo tratto del progetto fino a Corciano.
In Consiglio “sì” bipartisan all’ordine del giorno per accelerare l’iter di un intervento che dovrebbe alleviare i mali della viabilità. In piazza, la protesta di comitati e associazioni che rappresentano il fronte del “no” ad un’opera ritenuta inutile e impattante dal punto di vista ambientale.
Il voto in Consiglio
Alla fine dell’ordine del giorno presentato dalla maggioranza e integrato dagli emendamenti dei gruppi Pd e Giubilei (“Nodo di Perugia opera strategiche di interesse nazionale – Interventi sulle rampe dello svincolo di Ponte San Giovanni verso raccordo Perugia-Bettolle e in direzione opposta verso Foligno”) ha ottenuto 21 voti a favore, con 3 astenuti. Un documento nel quale viene fatta la cronistoria del progetto, dai primi anni Duemila in poi. E le valutazioni che portano a scartare le alternative progettuali legate ad altre varianti esterne o all’ampliamento dell’attuale sede della E45.
Le rampe di Ponte San Giovanni
Come intervento aggiuntivo, la Regione ha chiesto ad Anas di progettare il raddoppio a Ponte San Giovanni delle rampe di collegamento tra la E45 e il Raccordo. Un intervento del costo di circa 20 milioni di euro, somma già a disposizione di Anas per la manutenzione della E45 e realizzabile in 3 anni. Un intervento ritenuto utile a eliminare il collo di bottiglia in entrata e in uscita da Perugia, purché non comporti l’eliminazione dell’uscita di Ponte San Giovanni da via Adriatica. L’altro aspetto fondamentale, su cui batte in particolare il Pd, è la realizzazione del collegamento tra il Nodino e l’area dell’ospedale. Gli interventi sulle rampe e il Nodino sono considerati “uniti e non separabili”.
L’ordine del giorno bipartisan
Da qui il voto che impegna la Giunta:
- ad attivarsi affinché, nelle conferenze di servizi che si terranno per l’approvazione di entrambi i progetti, il Comune di Perugia si faccia parte diligente per accelerare l’iter progettuale affinché tutti i temi sollevati vengano adeguatamente trattati e risolti;
- a richiedere ad ANAS impegni per una rapida progettazione del secondo stralcio del Nodo di Perugia (tratta Madonna del Piano – Strada Pievaiola – Ospedale Santa Maria della Misericordia), mediante un’infrastruttura a due corsie tipo C2;
- a richiedere, sempre ad Anas, una revisione progettuale dell’intervento sul nodo di Ponte San Giovanni, teso a garantire il mantenimento dello svincolo di Via Adriatica;
- a richiedere ad ANAS di aggiornare costantemente l’Amministrazione Comunale di Perugia sull’iter progettuale e realizzativo individuato, anche sulla base dell’analisi tecnica e delle valutazioni delle richieste del territorio.
Fabrizio Croce (IPP) ha motivato la propria astensione con il “disorientamento” provato dai perugini su questo tema, tra tante proposte e controproposte, in un dibattito che ha finito per nascondere altri problemi. La capogruppo del Movimento 5 stelle, Francesca Tizi, ha invece invitato a tener conto delle criticità emerse nel Consiglio Grande ed ha espresso dubbi circa il mancato finanziamento nel Def.
Nessuno, però, ha votato contro l’ordine del giorno. E questo è un altro segnale di come il clima, intorno al Nodo/Nodino, sia cambiato. Lo sanno i rappresentanti di associazioni e comitati che si oppongono all’opera, che in piazza, con slogan e manifesti, hanno ribadito le ragioni della loro contrarietà. Accogliendo con un ironico applauso i consiglieri alla loro uscita da Palazzo dei Priori.
(foto e immagini Tommaso Benedetti)