La ex Tacconi a Santa Maria degli Angeli dovrà prendere una serie di misure. Ma i cittadini chiedono di più
Un’ordinanza sindacale, emessa su sollecitazione della Usl 1, che impone alle Fonderie di Assisi lo stop ai cattivi odori che i cittadini hanno più volte segnalato e per cui si sono mobilitati. Da tempo i residenti di via Protomartiri Francescani e non solo si battono per una migliore qualità dell’aria e per la delocalizzazione delle fonderie. Nel 2018 con l’amministrazione comunale per far presenti le diverse problematiche ambientali. Da una serie di incontri con Arpa, Usl, Prefettura, Regione, Fonderie e sindacati era anche scaturito un protocollo d’intesa per il monitoraggio ambientale, partito nel settembre 2020. Ma da tempo i residenti, anche tramite l’avvocato Valeria Passeri, chiedono di più: “Si tratta di un’ordinanza attesa da molto tempo – spiega l’avvocato alla Nazione – e ci auguriamo che non sia soltanto una parentesi che si apre e si chiude in fase preelettorale e che il sindaco ponga sempre attenzione all’ambiente e alla salute dei cittadini tanto più che siamo in Assisi, capitale dell’ecologia“.
Nello specifico l’ordinanza chiede alle Fonderie di Assisi di intervenire nel sistema di produzione stesso attivando, entro un termine massimo di 60 giorni, una serie di prescrizioni. In primo luogo la rimozione delle sostanze del ciclo produttivo che provocano i cattivi odori. In alternativa di allestire sistemi di abbattimento e/o aspirazione con successiva filtrazione, situati nei punti di liberazione delle sostanze, tali da impedire che all’esterno dell’insediamento produttivo si producano concentrazioni aeree superiori a quelle definite da Arpa “soglia di rilevamento olfattivo“. Infine viene richiesto di predisporre un sistema di monitoraggio delle sostanze volatili che causano il cattivo odore, in prossimità del muro di cinta dell’azienda stessa, con trasmissione settimanale dei risultati all’Asl e all’Arpa.