Il Gruppo Misto di Città di Castello torna a puntare l’attenzione sul progetto dell’allevamento avicolo di Petrelle, dove circa 30 mila polli arriverebbero in zona San Zeno.
“Ci sembra di rivivere gli stessi identici scenari di qualche anno fa con Color Glass – dicono i consiglieri Marco Gasperi e Marcello Rigucci – ma addirittura di riconoscere le stesse frasi, scuse ed errori che hanno portato alla totale sfiducia di moltissimi tifernati nei confronti della politica locale”.
Il timore e le preoccupazioni di questo nuovo insediamento avevano spinto un comitato cittadino di residenti, nato ad hoc, a riunirsi in un sit-in davanti al Municipio per poter incontrare direttamente il sindaco Luciano Bacchetta.
“Il primo cittadino – sottolinea il Gruppo Misto – aveva riferito che non sarebbe stato realizzato alcun allevamento e si sarebbero prese tutte le misure necessarie per garantire, a prescindere, sicurezza e salute dei cittadini. Fatto sta che il progetto ha trovato parere favorevole dall’Asl, pervenuto da un tavolo dove Arpa Umbria era assente e che non valuta i temi del benessere animale e soprattutto delle persone, restando vivo il rischio di contaminazione delle falde e di malattie trasmettibili”.
A quanto pare, inoltre, come ribadito in commissione, il proprietario dell’area, dove in passato vi fu un allevamento di suini, avrebbe tutte le carte in regola, con le relative autorizzazioni, per predisporre l’attività (il primo step produttivo sarebbe di 14 mila animali, per poi raddoppiare).
Ma Gasperi e Rigucci frenano: “Ancora, non esiste una valutazione dell’impatto odorigeno (fattore imprescindibile per la salubrità di un’area) né dell’impatto economico post insediamento per i residenti (come ad esempio la perdita di valore degli immobili o l’inevitabile intensificazione del traffico sulla viabilità locale)”.
Il Gruppo misto lamenta anche come l’Amministrazione comunale, prima dell’approvazione del Prg, “non abbia dato una risposta forte in tal senso: non è stato redatto un regolamento comunale che disciplini la questione e situazioni affini, né fatto alcun sollecito per modificare il regolamento regionale”.
“Ci auguriamo – concludono Gasperi e Rigucci – che questa Amministrazione si renda conto quanto prima del proprio ruolo in questa vicenda e che nel più breve tempo possibile si dedichi all’ascolto della popolazione senza proclami né promesse, ma con la garanzia per tutte le parti interessate. Imprenditoria e salubrità possono benissimo coesistere; basta organizzarsi”.