Dalla fondazione, nel 2006, sono stati aiutati 300 bambini a Terni, una media di oltre 20 bambini all'anno
Il Centro di aiuto alla vita di Terni non si arrende nemmeno davanti a questa seconda ondata di Coronavirus. Infatti, nonostante alcuni dei volontari fossero stati costretti ad abbandonare momentaneamente i loro ruoli a causa dell’imperversare del virus, oggi, il Cav di Terni può contare su un numero considerevole di collaboratori. Notevole il contributo della confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola, ente ecclesiastico della diocesi di Terni-Narni-Amelia, senza la quale l’associazione si vedrebbe sprovvista di persone desiderose di prestare il loro aiuto.
Un’attenzione particolare rivolta ai bambini
Il Centro di aiuto alla vita sostiene, anzitutto, la difesa della vita, intesa come un diritto fondamentale, dal concepimento sino alla morte naturale; i volontari di Terni, in particolare, hanno a cuore i bambini concepiti e non ancora nati, motivo per cui offrono il loro sostegno alle mamme in attesa che versano in una situazione difficile da un punto di vista economico o sociale.
L’obiettivo è quello di offrire loro sostegno economico, talvolta psicologico, cosicché possano superare le difficoltà e portare avanti la gravidanza. Il bambino viene, inoltre, seguito fino al secondo anno di vita, arco di tempo durante il quale il Movimento per la vita provvede a soddisfare i suoi bisogni primari, preoccupandosi di fornirgli indumenti, cibo e medicinali.
Il progetto “Gemma”
Il Movimento per la vita di Terni è solito partecipare a progetti di grande rilevanza. Il “Progetto Gemma”, ad esempio, è volto ad assicurare un supporto economico a mamme che si trovano in una condizione economica particolarmente sfavorevole.
Nello specifico, il Centro di aiuto alla vita di Terni, nel momento in cui viene a conoscenza di una situazione fortemente critica, sottopone la questione all’associazione “Vita Nova” di Milano, la quale, a sua volta, mette in contatto la mamma in difficoltà con soggetti o enti che intendono “adottare a distanza” il bambino, dal terzo mese di gravidanza della madre fino a un anno e mezzo di vita, garantendo a costui un importo mensile di 160 euro.
Attualmente, nella realtà di Terni, sono attivi ben dieci “progetti Gemma”.
Il progetto “Culla per la vita”
A seguito della tragica vicenda dell’agosto 2018, quando, lo ricordiamo, un bambino “indesiderato” è stato lasciato morire in un sacchetto di plastica in piazzale Eroi dell’aria, a Terni, il Movimento per la vita ha deciso di adoperarsi in favore del progetto “Culla per la vita”.
Di fatto, il progetto consiste nel mettere a disposizione delle mamme, che non intendono riconoscere il proprio figlio, una sorta di culla per gli esposti molto sofisticata. Nel momento in cui il neonato viene posto all’interno, la culla termica si chiude e, immediatamente, scatta l’avviso alla terapia neonatale dell’ospedale.
Di lì a poco gli addetti potranno prelevare il neonato per sottoporlo a tutti gli esami e le cure che il caso richiede. Dopo di ciò seguiranno tutte le procedure di adozione tramite il Tribunale dei Minori.
Questo progetto, presto, verrà portato a compimento, anche grazie all’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni, che ha dato l’autorizzazione a costruire la culla nei pressi dell’ospedale.
Un’attività che regala molte soddisfazioni
Il Centro di aiuto alla vita di Terni è nato nel 2006 e sino ad oggi, grazie all’operato di tutti i collaboratori che nel tempo si sono succeduti, sono venuti alla luce all’incirca 300 bambini di mamme che si trovavano in una situazione di difficoltà.
Commossa, Maria Cagnoli, Presidente del Movimento per la vita di Terni, si esprime così: “Prendere questi bambini è per noi una gioia immensa, perché noi li amiamo tantissimo”. E aggiunge: “Con queste mamme, alcune delle quali diventano volontarie, si creano amicizie davvero forti, quindi noi questi bambini li vediamo crescere”. Non dimentica, infine, di sottolineare che nessuna mamma si è mai pentita del coraggio trovato per portare a termine la gravidanza e ribadisce che “il diritto alla vita è sacrosanto, ecco perché a nessuno può essere negato”.
Il Presidente è affiancato da un direttivo, di cui fa parte anche un comitato scientifico costituito da medici e farmacisti, da un comitato giovanile e da tanti collaboratori. Insomma, una grande famiglia che regala gioia a tante mamme e a tanti bambini, ma che allo stesso tempo trae forza dalla loro felicità.