Terza istanza dei genitori che chiedono la riapertura delle scuole medie in Umbria, attenendosi ai limiti previsti dal Dpcm. Un’istanza firmata da oltre 200 genitori umbri.
Che ben comprendono la difficoltà del momento, ma non comprendono le scelte che hanno riguardano la scuola. Un trattamento diverso rispetto a quello riservato agli studenti delle altre regioni, peggio anche di coloro che sono in zona rossa. “Ciò significa che la condizione delle scuole umbre è la peggiore di Italia?” chiedono i genitori firmatari dell’istanza. “Oppure – proseguono – vuol dire forse che le scuole umbre scontano la condizione della sanità umbra evidentemente la peggiore in Italia ? O è la disorganizzazione dei trasporti pubblici umbri ad essere la peggiore in tutto lo stivale, da non consentire un trasporto sicuro per gli studenti umbri?“.
Insomma, la scuola umbra viene vista come l’agnello sacrificabile di qualcosa che non va in altri ambiti. Tanto più – lamentano i genitori – che i dati del Comitato tecnico scientifico che hanno portato alle ordinanza della presidente Tesei non vengono resi pubblici.
Da qui la richiesta di una “rivalutazione della situazione”, la revoca delle tre ordinanze, con l’immediata ripresa della didattica in presenza per le scuole secondarie di primo grado.
La presidente Tesei, con l’ultima proroga dello stop, ha spiegato che, in caso di numeri favorevoli sul contagio, alcuni dei divieti locali sarebbero stati allentati. Anche alla luce di questo e del dibattito in corso a livello nazionale sulla scuola, auspicano il rapido ritorno in classe almeno per gli studenti medi.