La questione della Casa Famiglia di Nocera Umbra, da cronaca politica diventa giudiziaria. La struttura, esperimento di cohousing nato dopo la chiusura della casa di riposo comunale, è stata al centro di un’inchiesta dei Nas che ha portato ad un avviso per il presidente, pensionato di 79 anni.
L’indagine dei Nas sulla Casa Famiglia di Nocera Umbra
L’inchiesta dei Nas era volta ad accertare l’esercizio di un’attività di natura sanitaria, senza le prescritte autorizzazioni. Dalla difesa però si fa sapere che la casa famiglia non è residenza protetta, né servita ma modello di cohousing, dove vengono erogati servizi non di natura sanitaria. C’è dunque fiducia che il capo d’imputazione, che andrà dimostrato, possa essere derubricato. “Nessun ospite ha necessità di assistenza sanitaria“, dice l’avvocato Catia Riboloni.
“E’ stata una battaglia strumentale”
Sulla struttura, che era stata al centro di una forte battaglia politica, interviene anche l’onorevole Virginio Caparvi, segretario regionale della Lega e consigliere comunale in città. “In antitesi alle scelte lungimiranti e di responsabilità della giunta Bontempi, la quale ha sempre messo al primo posto la salute degli anziani e il territorio di Nocera non privandolo di alcun servizio, ma anzi aumentandone la qualità e la quantità, si è combattuta una battaglia strumentale costruita ai danni degli anziani residenti nella casa famiglia oggetto delle indagini dei NAS appena concluse“.
“Battaglia combattuta da più soggetti che però si sono ben guardati dal rimanere invischiati formalmente nella vicenda, di fatti l’unico indagato risulta essere il presidente dell’associazione che gestisce la struttura.
Resta da capire dunque se i rivoluzionari locali, i reali manovratori degli accadimenti, si costituiranno al fianco dell’indagato.
“Oppure, non mettendoci la faccia, dimostreranno ancora una volta di aver portato avanti una battaglia per soli fini elettorali, tirandosi indietro nel momento delle responsabilità, scaricando tutto ciò che conseguirà su un anziano di 79 anni. Addirittura la senatrice Pavanelli ha provato ad intralciare il decorso delle forze dell’ordine aprendo un ufficio in detta struttura. La Senatrice, in pieno stile 5 Stelle, non ha minimamente capito la portata delle azioni che ha intrapreso e il suo agire dà la misura della sciatteria politica e della pericolosità di certi personaggi“.