Nella giornata di ieri l’ad Ast Massimiliano Burelli è stato audito informalmente dalla Commissione Attività Produttive della Camera sugli effetti che la crisi globale ha prodotto sull’indotto dell’azienda.
Secondo quanto riferito dal manager “l’Ast non è in crisi strutturale e le contromisure dell’Unione Europea contro il mercato asiatico iniziano ad avere effetti”. Parole che dovrebbero dunque rassicurare nonostante l’ad abbia parlato di “annus horribilis” nell’ambito del quale Ast ha chiuso con un sostanziale pareggio di bilancio.
Per quanto riguarda l’anno fiscale in corso (2019/2020), secondo quanto riportato dall’Ansa, Burelli ha rassicurato che ci sarebbero le potenziali condizioni per raggiungere l’obiettivo del milione di tonnellate di produzione di acciaio liquido, rispetto alle 965 mila dell’anno precedente.
Burelli ha rassicurato il Governo anche in merito alla situazione di ThyssenKrupp, facendo riferimento alla vendita della divisione Elevator. La consistente cifra che verrà recuperata dall’operazione in uscita dovrebbe essere poi investita nella sezione Materials, della quale Ast fa parte ed è diventata “strategica”.
Il manager ha poi toccato il delicato problema dei circa 6mila esuberi, spiegando che “toccheranno l’Italia in maniera più che marginale”.
Il deputato di Forza Italia Raffaele Nevi, presente in Commissione “Oggi in Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati si è tenuta l’audizione dell’ AD di TK-AST Burelli. Da parte mia è stata l’opportunità per chiedere, all’amministratore delegato, alcuni chiarimenti importanti sul futuro dell’azienda sia a livello mondiale che in Umbria, visto e considerato che il sito ternano è l’unico che produce acciaio inox, anche alla luce delle dichiarazioni dell’amministratore di Thyssenkrupp mondo circa le sorti del gruppo stesso. Noi come Forza Italia abbiamo sempre mantenuto quel livello di attenzione e di ascolto per cercare di risolvere le problematiche che l’azienda si trova ad affrontare. Testimonianza ne è il riconoscimento che oggi lo stesso Burelli in audizione ha espresso nei confronti del presidente Antonio Tajani circa il suo impegno in sede europea per una normativa più severa sull’antidumping, così da difendere il made in Europa contro l’acciaio proveniente da Paesi terzi. Da parte nostra comunque continueremo a vigilare affinché sul sito ternano siano rispettati gli impegni presi”.