Partiranno da stasera alle 21 le assemblee retribuite per fare il punto sullo stato di agitazione alla Colussi di Petrignano che, partito a dicembre, continua a registrare un’adesione altissima; ma ora lavoratori e azienda, seppur tra le schermaglie, dovranno tornare a trattare. Anche se il gruppo Colussi ha già fatto sapere che il prosieguo dello stato di agitazione impedisce la ripresa delle trattative.
Nei giorni scorsi le organizzazioni sindacali e le rsu di Fai, Flai e Uila avevano lanciato un appello all’azienda per “scongiurare il perdurare dello stato di agitazione che insieme ai lavoratori e alla Rsu, si deciderà prossimamente come continuare e/o modificare sia nei tempi che nelle modalità”, trovando un punto di caduta comune sulle turnazioni, anche per ottenere un miglioramento delle condizioni di lavoro di cui beneficerebbe anche la produttività aziendale”.
Oltre a denunciare “turni fortemente disagiati, unilateralmente decisi ed inoltre adottando una disomogeneità di trattamento in relazione ai turni notturni, riposi, lavoro domenicale ed anche in merito ai permessi della legge 104”, altri argomenti al centro della trattativa sempre in merito alla turnazione, sono la fase sperimentale, eventuale indennità disagio, la formazione, utilizzo della flessibilità e tempi di comunicazione, e anche la maggiorazione del turno notturno e premio per obiettivo.
“Argomenti sui quali le distanze non sembrano incolmabili”, scrivono le Rsu, ricordando come in seguito “andrà verificato anche il mansionario a fronte della nuova impiantistica istallata e i livelli di inquadramento fermi ormai da troppo tempo”.
E però l’azienda non ci sta. Il Gruppo Colussi da un lato riconosce che “la specializzazione per linea delle diverse squadre, rendendo impossibile una turnazione perfettamente simmetrica tra tutti i lavoratori”, ma segnala come “su tutti gli altri punti l’azienda ha sempre mostrato piena disponibilità a venire incontro alle esigenze dei lavoratori”. E oltre a sottolineare come “l’agitazione proclamata all’inizio di dicembre è incomprensibile rispetto alle finalità che dice di voler perseguire e completamente al di fuori di ogni regola di correttezza relazionale per le modalità ed i tempi con cui viene attuata”, sostiene che lo sciopero “ impedisce di fatto la ripresa di una trattativa che era in dirittura d’arrivo su tutti i punti (PPO, maggiorazione notturna e calendarizzazione della flessibilità)”.