A quasi un anno dalla scomparsa e ad un giorno da quello che sarebbe stato il suo sessantesimo compleanno il Maestro Alberto Maria Giuri, compositore, musicista e direttore d’orchestra, nonché protagonista in alcune stagioni del Festival dei Due Mondi, verrà ricordato proprio nella “sua” Spoleto con un concerto in memoria della sua persona, arte e carriera.
Martedì 17 settembre, alle ore 18,30 presso la Chiesa di Sant’Eufemia (ingresso libero fino ad esaurimento posti), alcuni dei musicisti più affezionati della sua compagine interpreteranno un repertorio che rappresenta un compendio della musica che amava maggiormente e che veniva condivisa da interpreti legati da una profonda amicizia a Giuri, oltre ad una parte della sua composizione “Memoires pour Gian Carlo Menotti” e precisamente il V brano “Lux Aeterna”(da cui il prescelto titolo dell’esecuzione in programma) che diresse per l’ultima volta, in prima esecuzione e proprio a Spoleto, nel 2017, in memoria del Maestro da lui tanto amato.
Con Menotti, Giuri diresse sette significative edizioni – dal ’92 al ’99 – che gli valsero una nomea di prestigio internazionale per il suo stile, la classe, la curiosità di un costante approfondimento della partitura, la puntigliosità metodica e una preminente e incisiva personalità, forse ad alcuni scomoda.
Questo concerto vuole dunque essere un piccolo ma incisivo omaggio, e ci si augura il primo di tanti, ad un artista dal fluente spirito artistico e dal rigoroso pensiero musicale, esemplare di una costante determinazione e motivata passione.
Programma
Wolfgang Amadeus Mozart
“Eine Kleine Nachtmusik” k 525 per quintetto d’archi
Giovan Battista Pergolesi
“Salve Regina in do minore” per soprano, baritono e quartetto d’archi
Giacomo Puccini
“Crisantemi” per quintetto d’archi
Samuel Barber
“Adagio per archi”
Alberto Maria Giuri
“Lux Aeterna” per quintetto d’archi
ALBERTO MARIA GIURI – LA CARRIERA
Diplomatosi in Direzione d’Orchestra al Conservatorio “S.Cecilia” di Roma con Bruno Aprea, perfezionatosi come Allievo Effettivo con Franco Ferrara e partecipando a masterclass di rilievo (prima fra tutte quella con Leonard Bernstein), Giuri ottenne nel corso della sua giovane carriera numerosi riconoscimenti, quali il Diploma d’Onore al Concorso Internazionale “H.Swarowsky” e il “Premio Spoleto – Principe di Galles” quale migliore artista della sezione giovanile a Spoleto.
Assistente musicale personale di artisti quali Mstislav Rostropoviç, Valery Gergiev e Carlo Maria Giulini, Giuri è stato chiamato a dirigere da alcune delle più prestigiose Accademie e compagini sinfoniche nazionali ed internazionali: sue le collaborazioni con il Teatro dell’Opera di Roma, l’Accademia Nazionale di S.Cecilia, il Teatro Carlo Felice di Genova, la Fondazione “Gran Teatro La Fenice”, l’Orchestra Sinfonica di Bari, l’Orchestra Sinfonica di Milano “G. Verdi”, la Bournemouth Symphony Orchestra, l’Orchestre de Picardie, la Rotterdam Philarmonic Orchestra e la San Francisco Opera, solo per citarne alcune.
Dal 2005, su invito diretto del Maestro Jury Temirkanov, strinse un profondo legame con la Russia, regolarmente chiamato a dirigere la St. Petersburg Philarmonic Orchestra, con musiche di Brahms, Bruckner, Skrjabin, Tchaikovskij, Wagner e un indimenticabile concerto in memoria di Puccini in occasione del 150esimo anniversario della sua morte.
In omaggio ad Ennio Morricone, ed in occasione del suo ottantesimo compleanno diresse a Roma, in prima esecuzione mondiale, il brano “for Ennio” di Michael Nyman, con il Compositore inglese al pianoforte.
Come direttore artistico fu a capo del XXVI° Festival di Nuova Consonanza, selezionando e dirigendo in prima assoluta numerose prime esecuzioni di compositori italiani contemporanei, trasmesse da RadioTre.
Poco prima di andarsene, il 4 ottobre 2018, Giuri stava finendo di coronare un altro suo sogno personale di direzione artistica: la creazione di un Ensemble composto dai migliori professori d’orchestra: l’Ensemble Elysium. Il concerto di debutto, in programma il 21 settembre al Palazzo della Cancelleria con un repertorio gioioso e raramente eseguito in un solo concerto, quali le ultime tre sinfonie mozartiane, non ebbe mai luogo a causa dell’aggravamento delle sue condizioni.