Occupazione Briccialdi Terni, i prof dormono nella scuola - Tuttoggi.info

Occupazione Briccialdi Terni, i prof dormono nella scuola

Luca Biribanti

Occupazione Briccialdi Terni, i prof dormono nella scuola

Senza esito la riunione straordinaria convocata dalla presidente Patrizia Pellegrini
Mar, 14/05/2019 - 13:01

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Aggiornamento ore 15.30“Il Vicepresidente della Regione Umbria Fabio Paparelli ha voluto incontrare nella mattinata di oggi docenti che occupano l’Istituto “G. Briccialdi” per chiarire alcuni aspetti che riguardano il possibile coinvolgimento della Regione nel processo di statalizzazione dell’Istitutoè quanto si legge in una nota stampa delle Rsu, diffusa nel pomeriggio di oggi Il Vicepresidente si è reso disponibile a un urgente tavolo presso il MiUR, congiuntamente al Sindaco di Terni e al Presidente dell’istituto e alle OO.SS. e RSU, dichiarando sin da ora la disponibilità
della Regione Umbria ad assumere un ruolo analogo a quello già garantito durante il processo di statizzazione dell’Accademia di Belle Arti “P. Vannucci” di Perugia. La RSU esprime piena soddisfazione per questo importante gesto di apertura avvenuto a seguito dell’occupazione dell’Istituto e lo considera un primo significativo risultato dell’enorme e responsabile sforzo dei
docenti.

I docenti del Briccialdi chiedono, per porre fine all’occupazione, che la Presidenza e l’Amministrazione comunale rispondano positivamente all’invito che sarà a breve formalizzato dalle OO.SS. di concerto con il MiUR favorendone ed accelerandone la realizzazione”.


Una cifra considerevole di debito, si parla di 5,5 milioni di euro, sta compromettendo il processo di statalizzazione dell’sitituto “Briccialdi” di Terni, dove, da ieri mattina, i prof hanno iniziato la clamorosa ‘occupazione’ dello stabile di via del Tribunale.


Terni, i docenti occupano il Briccialdi | Clamorosa protesta per salvare l’istituto musicale


I docenti, oltre alla questione del processo di statalizzazione, stanno protestando anche per i mancati versamenti delle spettanze. Nella giornata di ieri la presidente dell’istituto, Patrizia Pellegrini, ha convocato una riunione d’urgenza per cercare di risolvere la questione per altre vie, considerando la forma di protesta scelta “comprensibile, ma illegale”.

Ma i prof sono stati irremovibili e hanno deciso di continuare nell’occupazione “non tanto per gli stipendi mancanti (visto che potrebbero comunque essere ricollocati in altri istituti), quanto per salvare la scuola di alta formazione musicale” – hanno fatto sapere.

All’assemblea era presente anche il vicesindaco con delega alla Cultura, Andrea Giuli che ha cercato di mediare la difficile finanziaria nella quale si trovano sia il Comune che il “Briccialdi” – “noi ci mettiamo la faccia e faremo la nostra parte, come spero la faccia la Regione” – ha dichiarato Giuli. Ricordiamo che la Regione, nel 2017, si era impegnata per un finanziamento di 450mila euro spalmato in tre anni.

Oltre alla richiesta della emanazione dei provvedimenti attuativi delle legge per la ripartizione delle risorse per il 2018, i sindacati stanno spingendo per chiedere anche l’emanazione dei provvedimenti attuativi delle leggi sulla statizzazione degli istituti superiori di studi musicali. Al Briccialdi, come in molti altri istituti, permangono invece le criticità legate alla gestione del personale e soprattutto al versamento delle spettanze

In una conferenza stampa del 18 maggio 2018, la presidente Pellegrini, aveva anche informato la stampa che era stato formalizzato un esposto alla Procura per situazione di ‘dissesto’ in cui aveva trovato l’istituto.

“Questo attoaveva precisato la Pellegrini nell’occasionenon ha finalità giustizialiste o punitive nei confronti di alcuno, bensì è stato compiuto nella fiducia che – generando chiarezza e marcando una distanza con il pregresso – giovi alla capacità negoziale dell’Istituto nell’ambito della delicata partita istituzionale che si sta giocando su diversi tavoli, in riferimento al processo di statalizzazione”.

Allo stato attuale delle cose, comunque, l’unica certezza è che i professori continueranno l’occupazione dell’istituto, in attesa di un riscontro positivo per quanto riguarda almeno una delle questioni per le quali stanno protestando.

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