La Settimana di studi che la Fondazione CISAM propone per il 2019, La cultura scientifica nell’alto medioevo, intende affrontare in modo organico e metodologicamente aggiornato se non tutti, certo molti degli aspetti che compongono — come tessere sfaccettate e plurali — l’idea di scienza nell’alto medioevo. Questa scelta muove da una proposta metodologica di cui il programma qui di séguito illustrato intende costituire un’applicazione. Il concetto stesso di scienza, infatti, non è stato (e non può essere) assunto come una categoria storiografica invariante nei secoli.
Per usare le parole di un recente contributo di Tullio Gregory, “trattando di pensiero scientifico, potrà essere più prudente parlare dei modi con i quali nella storia si sono costruiti sistemi ermeneutici per dare senso a complessi di percezioni e conoscenze, utilizzando strumenti concettuali propri di esperienze filosofiche e culturali determinate”.
Lo stesso concetto di natura, del resto, oggetto precipuo della conoscenza scientifica, è una costruzione intellettuale che va storicizzata in rapporto a un determinato sistema di riferimento. Le varie forme del conoscere, infatti, si costituiscono all’interno di contesti religiosi, simbolici, filosofici, sociali che ne determinano oggetti e metodi, in un gioco di ambigui rapporti e di fragili equilibri fra esperienze diverse, nessuna delle quali pregiudizialmente superiore alle altre. Di qui, pure, la difficoltà di precise distinzioni, in Oriente come in Occidente, tra le diverse pratiche scientifiche ove queste si vogliano riportare al nostro concetto di scienza.
Saldamente ancorato a questo quadro di riferimento, il programma della LXVII Settimana di studio si compone di una prima sezione che indaga la cosmologia di tipo schiettamente cristiano, fondata su una lettura creazionistica della Bibbia, in netta frattura con i saperi del passato sui quali si concentra la seconda sezione del convegno.
Le varie discipline riconoscibili per la scienza altomedievale (e le figure più notevoli in essa rappresentate) sono, poi, indagate in un serrato confronto tra le risultanze offerte dall’Occidente latino, dall’Oriente greco e dal mondo arabo. Questo confronto è, infine, còlto sia attraverso gli strumenti teorici che lo alimentarono (scuole, traduzioni, lessico, libri, simboli concettuali e illustrazioni figurative), sia alla luce dei risvolti tecnici e applicativi che esso seppe determinare (in ambiti come il computo, l’esegesi giuridica, le tecniche di costruzione e il conio).
Infine, un interrogativo cruciale: quale fu nell’alto medioevo, profondamente cristiano, il rapporto tra scienza e fede? L’ambizione ultima della Fondazione CISAM è che – grazie all’impegno degli studiosi invitati a tenere le diverse lezioni – gli Atti della Settimana possano offrire un aggiornato momento di riflessione e di ripensamento, soprattutto a margine dei molti anacronismi e dei vari luoghi comuni che ancora caratterizzano lo studio del pensiero scientifico nell’alto medioevo.
Foto, repertorio TO