Mentre frane e alluvioni hanno portato distruzione e morte dal nord al sud della Penisola, anche in Umbria ci si interroga sul livello di sicurezza di fronte ai rischi idrogeologici. Nel question time in Consiglio regionale il consigliere Sergio De Vincenzi (Misto-Umbria Next ) ha chiesto all’assessore Fernanda Cecchini di “conoscere le azioni che si intende porre in essere per fare fronte alla grave situazione di dissesto in cui versa la rete d’acqua dei corsi d’acqua regionali e come si intende garantire la copertura finanziaria e di personale richiesta dagli uffici”.
Nell’atto De Vincenzi ha chiesto inoltre “come mai, a fronte di canoni concessori per l’utilizzo del demanio idrico nel 2017-2018 di oltre 22milioni di euro non siano stati garantiti al ‘Servizio risorse idriche e rischio idraulico’ i 3milioni e 300 mila euro richiesti per il triennio 2017–2019. Sono stati assegnati soltanto 400mila euro per il pronto intervento a fronte degli 800mila euro che sono stati richiesti. Inoltre risulta una carenza di personale stimata sulle 15 – 20 unità. I fondi in questione – ha affermato De Vincenzi – sono indispensabili per la manutenzione ordinaria e straordinaria, le attività di pronto intervento e i primi interventi urgenti sulla rete idraulica
regionale”.
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L’esponente di Umbria Next, che ha parlato di “grave situazione di dissesto dei corsi d’acqua regionali”, denuncia “cinque anni di totale incuria della rete idraulica dell’Umbria, che negli ultimi quindici anni ha subito ben sei eventi alluvionali ‘non ordinari’ e quattro crisi siccitose, con ingenti danni sia alle attività produttive che alla popolazione. Gli eventi degli ultimi giorni ci dicono che il rischio a cui va incontro la nostra Regione è alto. Non ci dimentichiamo che l’Umbria ha il cento per cento dei Comuni a rischio idrogeologico e idraulico”.
Nella sua risposta l’assessore Cecchini ha detto che “ è vero che ci sarebbe bisogno di più risorse, ma l’Umbria non è stata ferma, tanto che negli ultimi anni sono stati investiti 132milioni di euro per il dissesto idrogeologico. Inoltre è intenzione della Giunta, nel predisporre il bilancio 2019, di mettere 2milioni di euro su questo capitolo per la cura e la manutenzione, un milione e mezzo nel 2020 e un milione e mezzo nel 2021. Decisione presa – ha chiarito Cecchini – in base ad una programmazione che abbiamo fatto con le Comunità montane e i Consorzi di bonifica che portano avanti questi interventi. C’è un lavoro consistente sul territorio regionale e questo
grazie alle risorse importanti che sono state messe a disposizione negli ultimi anni dal Governo. L’auspicio – ha detto l’assessore – è che si possa mantenere la copertura
anche con i prossimi piani di interventi, così come è stato fatto ultimamente. Ci sono cifre consistenti che vengono investite in questa fase, nonostante la Regione del 2010 ha scelto di non aumentare le tasse ai cittadini. Ricordo che con il Psr c’è un bando di 20 milioni di euro che si sta per chiudere per interventi sul piccolo reticolo per i privati, e uno di 2milioni di euro per gli interventi per la gestione del rischio idraulico rivolto a comunità montane e consorzi di bonifica”.
Nella sua replica De Vincenzi si è detto insoddisfatto della risposta perché “le risorse sono assolutamente insufficienti. A fronte di 20milioni di euro nel 2017–2018 ci saremmo aspettati un impegno di spesa adeguato per tutte le necessità. Mi sarei aspettato un mea culpa. Invito a provvedere quanto prima – ha concluso De Vincenzi – a rifornire il servizio delle risorse necessarie”.