I Comuni di Deruta, Todi e Terni (e poi tutti gli altri) seguano l’esempio di Verona, che ha votato con ampia maggioranza (e con il sì della capogruppo Pd), la mozione contro l’aborto. E’ quanto chiede il Popolo della famiglia dell’Umbria.
“Per noi – scrivono i responsabili umbri del movimento – Verona è da considerare fra le capofila delle città pro-life, un comportamento esemplare, tanto da chiedere esplicitamente a tutti i Comuni, ma soprattutto ai Comuni di Deruta, Todi e Terni, realtà molto sensibili a certe tematiche e dove il Popolo della Famiglia ha partecipato in coalizione alle elezioni, che si allineino in modo ufficiale a tale posizione“.
Il Pdf vede nell’addio di Priorelli il segno del disgregamento del Pd: “La perplessità di Alessandro Priorelli ed il coraggio di Carla Padovani confermano che niente e nessuno a sinistra sono in grado di realizzare la voglia di giustizia che dovrebbe accompagnare sempre un cattolico, soprattutto quando è affascinato dalla politica. La situazione, pur con la buona iniziativa di Verona, in Parlamento – lamenta però il Pdf – è tutt’altro che rosea. Nessun partito, tra quelli rappresentati in Parlamento, ha ontologicamente e costituzionalmente le carte in regola per richiamare a sé i cattolici, o coloro che, per coscienza semplice e raziocinio, vogliono promuovere politiche a favore della vita“.
Quindi, l’appello finale al ruolo dei cattolici: “I cattolici in politica non possono accontentarsi di rosai agitati e proclami di propaganda per catturare voti. È evidente ormai che è ancora più necessario mostrare quali sono gli elementi fondanti della nostra identità politica ben radicata nella dottrina sociale della Chiesa. E’ la premessa fondamentale per riconoscere che quell’automezzo che doveva rivelarsi sicuro, sbanda pericolosamente da molti anni. Meglio non sparare alla Croce Rossa, ma in molti lo stanno facendo alla persona ed alla coscienza della Padovani“.