Fine settimana difficile per chi ha viaggiato in treno, tra guasti e conseguenti ritardi. In particolare, i disagi sono stati provocati da un guasto a Torino Porta Nuova alla linea elettrica di alimentazione dei treni (dalle 6 alle 7.30) ha provocato ritardi medi di 70 minuti, con punte fino a 120 minuti, per 8 treni alta velocità e 15 regionali e la cancellazione di 4 treni regionali. Un altro guasto tra Capena e Settebagni (linea Roma – Firenze) ha interessato, per Trenitalia, tre Frecce. Inoltre, si è verificato il guasto di un treno alta velocità di un’impresa ferroviaria non appartenente al Gruppo FS tra Anagni e Labico (linea Roma – Napoli), che ha provocato ritardi medi di 60 minuti per 24 convogli, con punte fino a 180 minuti.
In particolare l’inconveniente tra Capena e Settebagni ha interessato anche diversi umbri che nel fine settimana hanno dovuto raggiungere la capitale o erano provenienti da Roma. Proprio nei giorni in cui veniva comunicata una notizia positiva per il trasporto su rotaia nella regione, con l’attivazione da dicembre della fermata a Spoleto del Frecciabianca.
Spoleto, da dicembre finalmente la fermata del Frecciabianca
Sia per il guasto a Torino Porta Nuova sia per quello di ieri tra Capena e Settebagni sono in corso indagini per chiarire le cause. In casi come questi, la presenza di un treno fermo in linea comporta la riduzione della capacità complessiva dei binari e un inevitabile effetto coda, soprattutto in fasce orarie caratterizzate da frequenze elevate. Nel caso specifico del guasto tra Capena e Settebagni di venerdì, oltre 40 tecnici di Rete Ferroviaria Italiana sono intervenuti per ripristinare i cavi della linea elettrica coinvolti nel guasto (circa 150 metri). Per recuperare il treno fermo senza diminuire la capacità degli altri binari disponibili, RFI da subito ha disposto l’invio di un locomotore di soccorso. Siccome le attività di recupero si sono però prolungate, è stato poi inviato un ulteriore convoglio vuoto sul binario parallelo, su cui sono stati trasbordati i viaggiatori. Questa procedura ha determinato l’interruzione della circolazione per motivi di sicurezza anche su questo binario e, quindi, l’ulteriore diminuzione del numero di binari disponibili, con inevitabili ripercussioni sugli altri treni in circolazione e ritardi medi di 180 minuti.
I rimborsi per i viaggiatori e il potenziamento dell’assistenza
I clienti di Trenitalia rimasti coinvolti nei ritardi sulla linea Direttissima Roma – Firenze possono già ottenere l’indennizzo a loro dovuto. Trenitalia ha infatti immediatamente attivato le necessarie procedure e adottato alcune misure straordinarie rispetto alle norme in vigore.
Ai viaggiatori del FR 9540 rimasto fermo in linea sarà corrisposto il rimborso integrale del biglietto e un bonus di pari valore, da “spendere” entro un anno per prossimi viaggi.
Per tutti i viaggiatori degli altri treni AV giunti a destinazione con un ritardo superiore ai 180 minuti Trenitalia garantirà il rimborso integrale del biglietto pagato, misura anche questa non prevista dai regolamenti comunitari adottati da Trenitalia. I quali prevedono che, anche in questa circostanza, i passeggeri arrivati a destinazione con 60 minuti di ritardo abbiano diritto a un rimborso cash o a un bonus pari al 25% del biglietto pagato. Chi è giunto invece a destinazione con un ritardo pari o superiore ai 120 minuti avrà diritto ad un rimborso del 50% del titolo di viaggio, cash o attraverso un bonus.
Durante la criticità sono stati potenziati tutti i presidi di assistenza fino a tarda notte nelle principali stazioni: Torino, Milano, Brescia, Bolzano, Verona, Bologna, Firenze, Roma Termini e Tiburtina, Napoli e Salerno. Trenitalia ha garantito a chi aveva perso la propria coincidenza proseguimento con bus e taxi oppure vitto e pernottamenti in hotel.