“Vogliamo dimostrare che un altro mondo è possibile”. Lo dice con forza la responsabile dell’Ufficio immigrazione della Caritas Diocesana di Foligno, Elisabetta Tricarico, che in questi giorni ha lavorato sodo con la sua equipe per far sì che anche la terza città dell’Umbria spalancasse le porte ai “migranti della Diciotti”.
A giorni, infatti, arriveranno a Foligno cinque uomini di origini eritree, tutti adulti, scesi dalla “nave della discordia”, che per giorni ha acceso il dibattito in Italia, fino a quando la Conferenza Episcopale Italiana non è intervenuta, facendosi carico degli oltre cento migranti arrivati. Un impegno condiviso con numerose Diocesi italiane. E tra queste non poteva mancare quella di Foligno, guidata da monsignor Gualtiero Sigismondi, che attraverso la Caritas diretta da Mauro Masciotti ha risposto presente alla chiamata della Cei e del suo presidente, il cardinale Gualtiero Bassetti.
“È il segno che la Chiesa ha un cuore grande – spiega Elisabetta Tricarico -. Già durante i giorni della permanenza della nave al porto di Catania, avevamo avuto la tentazione di scendere in campo al fianco dei migranti – racconta -. Poi, dopo la presa di posizione della Cei, abbiamo dato subito la nostra disponibilità mettendoci in contatto con Caritas Italiana”. È bastato poco, neppure 24 ore, e dalle parole si è passati ai fatti. “Quella della nave Diciotti – prosegue la responsabile dell’Ufficio immigrazione della Caritas folignate – è stata una vicenda che ci ha coinvolto molto come cristiani. Non potevamo esimerci dall’intervenire in una situazione come quella e rimanere indifferenti”. E così è stato. I cinque migranti che arriveranno venerdì 7 settembre, verranno accolti in una delle tante strutture che la Caritas di Foligno mette a disposizione delle fasce più deboli.
“Andremo a prenderli e quando saranno finalmente in città – annuncia Elisabetta Tricarico – li sosterremo e li accompagneremo nel loro percorso, restituendogli la dignità, oltre ovviamente – conclude – a prestar loro tutte le cure di cui avranno bisogno”. La Caritas folignate, infatti, garantirà ai cinque eritrei tutti i servizi e i diritti di alloggio, l’assistenza legale, sociosanitaria e linguistica e li affiancherà nelle procedure per la richiesta di protezione internazionale.