Continua il braccio di ferro interno al Pd di Terni, tra i circoli di partito e la maggioranza ‘relativa’ in assemblea comunale. Nella giornata di ieri, giovedì 30 agosto, si è autoconvocata l’assemblea dei Circoli Territoriali del Pd, per fare il punto sullo status del partito dopo le dimissioni della della Segreteria. Come anticipato da TO, nei prossimi giorni, alcuni esponenti della minoranza del partito si recheranno alla festa nazionale del Pd a Ravenna per incontrare i vertici dem e sottoporgli la situazione ternana. Si vorrebbe, inoltre, posticipare l’elezione del segretario comunale, come invece la corrente Corsi-Bucari vorrebbe fare il 14 settembre.
Da quanto emerso nell’assemblea di ieri, molti dei militanti dem hanno riscontrato “un atteggiamento da parte di alcuni dirigenti, teso ad un immobilismo che, di fatto, impedisce ogni forma di agibilità politica. Dall’Assemblea è emersa, con grande forza e chiarezza, la necessità di una seria discussione politica che ripristini le più elementari regole della democrazia. La convocazione dell’Assemblea Comunale per il 14 settembre, per la elezione del Segretario Comunale, è una forzatura ed un errore politico, occorre avviare una discussione politica a partire dall’analisi della nostra sconfitta e dal modello di Partito di cui abbiamo bisogno anche alla luce dei nuovi e sconvolgenti scenari politici che stiamo registrando”.
L’Assemblea degli autoconvocati ha avanzato la proposta per: “l’apertura di una discussione fuori da ogni schema divisivo per un rilancio del Partito di Terni, questo può avvenire solo cambiando l’ODG dell’Assemblea del 14 settembre che non preveda la elezione del nuovo Segretario, ma apra un confronto politico che rimetta al centro i temi della città e i problemi del territorio per determinare una nuova fase di identità e rappresentanza politica. L’Assemblea degli autoconvocati ritiene che, dopo questa prima fase di discussione, si avvii un percorso che ci porti verso il Congresso Comunale attraverso una Reggenza collegiale il quale ristabilisca una agibilità politica capace di garantire un corretto svolgimento del Congresso”.