L’odore del voto alle Politiche aleggia ancora a Palazzo Cesaroni. Un’aria che provoca diversi effetti, a seconda dell’aria che tira.
Il dimissionario segretario del Pd, Giacomo Leonelli, si tira su il bavero della giacca, per cercare di evitare almeno la polmonite. Dall’altra parte, il capogruppo di Forza Italia e neo deputato Raffaele Nevi si gode la sua primavera politica, con uno sguardo al cielo di Roma a sondare l’arrivo di nuvoloni neri portatori di elezioni troppo anticipate. Per il resto, bocciani non particolarmente esuberanti e leghisti su di giri come al solito.
Tira aria di post elezioni politiche anche sulla pratica con cui la Regione ha accettato la donazione di un terzo del Teatro Turreno da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
Non tanto sul voto finale (tutti favorevoli, si astengono solo i cinquestelle che vogliono vederci chiaro sulla gestione), quanto sulle aspettative.
La Regione, infatti, dona il suo terzo del Turreno al Comune di Perugia e mette a disposizione 3 milioni di euro per trasformare l’immobile in un polo culturale e per la convegnistica.
Un “regalo” della rossa Regione al nerazzurro Comune di Perugia? Al momento, Palazzo Cesaroni manda la palla nel campo di Palazzo dei Priori. Se sarà un assist o una schiacciata contro, lo si vedrà nei prossimi mesi.
“Ci siamo fatti carico di un tema che è essenzialmente di competenza del Comune” è la premessa della presidente Marini nel suo intervento. Che ricorda a “Qualcuno” che queste risorse “non sono soldi dovuti al Comune di Perugia” da parte della Regione, che “non è un bancomat“. La governatrice rivendica il ruolo super partes della Regione, ma alcuni Comuni “vanno a velocità molto ridotta, se non ferma“. E la Perugia di Romizi, il portabandiera locale del centrodestra vincitore dell’ultimo match, da questo punto di vista non sta brillando in dinamismo.
“Sono molto preoccupata delle risorse che abbiamo impegnato senza che nulla sia stato ancora certificato“, lamenta Marini. Che ricorda i tre anni nei quali si sta discutendo per il Turreno, ma anche le possibili mancate rendicontazioni sul Mercato coperto. E la governatrice avverte: “Ci sono risorse della Regione, ma se almeno la metà al 31 dicembre non sarà stata impegnata, sapremo di chi sono le responsabilità“.
Qualche giro di orologio e arriva la replica di Palazzo dei Priori. A parlare è l’assessore Fioroni: la Regione ha accettato la donazione della Fondazione con sette mesi di ritardo rispetto al Comune, che “non può spendere risorse pubbliche per un bene ancora privato e non di sua proprietà“.
Quanto agli altri interventi di Agenda urbana, il Comune lamenta che la convenzione firmata un anno fa è stata restituita dalla Regione solo la scorsa settimana. “Soldi che toricamente erano spendibili fin dal 2014” afferma Fioroni. Che punta l’indice contro Palazzo Donini: la Regione ha perso mesi a mettere in fila i propri bilanci pluriennali perché non c’erano abbastanza soldi per tutti i Comuni.
Infine, la replica sul Mercato coperto. “I lavori saranno ultimati entro luglio” assicura Fioroni, che invita Marini a visitare il cantiere.
La sfida sulle grandi opere, in questo 2018, è aperta. Anche perché nel 2019 si torna alle urne.