È partito ieri mattina, 23 ottobre, da Spoleto il progetto di innovazione tecnologica “Competenze digitali per il futuro” frutto di una stretta collaborazione tra Fondazione IBM Italia, Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria, Regione Umbria e Confindustria Umbria che coinvolge cinque istituti scolastici umbri e che rappresenta il primo esperimento di questo genere in Italia.
Si tratta di un progetto di robotica educativa di durata triennale che intende valorizzare la robotica come strumento per avvicinare gli studenti al mondo dell’Intelligenza Aumentata. In particolare la Fondazione IBM Italia metterà a disposizione delle scuole selezionate venti TJBot. Gli studenti potranno accedere attraverso TJBot ai servizi di Watson, il sistema cognitivo IBM, in grado di interagire in linguaggio naturale, finalizzando la comunicazione uomo-macchina allo sviluppo di competenze.
Finalità del progetto è quello di diffondere la robotica come opportunità per arricchire i contesti formativi e contribuire al raggiungimento di obiettivi di apprendimento sia direttamente legati ad essa, intesa come scienza multidisciplinare, sia relativi ad altre aree disciplinari specifiche.
Oggi a Spoleto è partito il primo corso di formazione per gli insegnati coinvolti nel progetto che, con il supporto di IBM, hanno cominciato a prendere confidenza con la costruzione di TJBot, con i relativi componenti hardware e la sua configurazione. In occasione dell’avvio del percorso di formazione, nel corso di una conferenza stampa, il progetto è stato illustrato nella sua interezza da: Sabrina Boarelli, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria, Angelo Failla, direttore Fondazione IBM Italia, Ernesto Cesaretti, presidente di Confindustria Umbria, Antonio Alunni, vice presidente di Confindustria Umbria con delega all’Innovazione e Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria.
“Le competenze digitali – ha sottolineato Sabrina Boarelli – fanno ormai parte del nostro mondo, della nostra vita. Quello che abbiamo voluto sperimentare attraverso questo progetto, che ha un grande valore innovativo, è costruire qualcosa che arricchisse il percorso scolastico dei nostri studenti. Per questa fase sperimentale abbiamo coinvolto cinque istituti rappresentativi delle specificità dei diversi territori”.
Il progetto coinvolge: L’IIS “Franchetti-Salviani” di Città di Castello per la Grafica e Cartotecnica, l’Istituto d’Arte “B. Di Betto” di Perugia per il settore Tessile/Abbigliamento/Moda, l’Istituto Agrario “Ciuffelli” di Todi per- l’Agroalimentare, l’Istituto Classico e Artistico “Tacito – Metelli” di Terni per Sostenibilità ed economia circolare e l’IIS Tecnico Professionale “Campani” di Spoleto per la Promozione culturale e turistica.
“Quello che caratterizza TJBot – ha spiegato Angelo Failla – è la possibilità di interfacciare i servizi basati sul cognitive computing resi disponibili dalla piattaforma IBM Watson. Il nostro obiettivo è fare in modo che le competenze digitali entrino nei curricula degli studenti e diventino una componente essenziale della formazione scolastica con ricadute positive sul territorio e sull’economia regionale. Il nostro compito è affiancare le scuole umbre in questo percorso di acquisizione e sviluppo delle competenze digitali”.
IBM assicurerà la formazione ai docenti che verranno coinvolti con tre workshop iniziali (ottobre, novembre e dicembre) e saranno previsti anche alcuni momenti di verifica per analizzare l’andamento del progetto e individuare eventuali azioni correttive.
“Crediamo molto in questo progetto di cui siamo i primi sperimentatori – ha rilevato Ernesto Cesaretti – ed essere primi rappresenta un elemento di competitività che ci consente di essere pronti ad affrontare le sfide dei mercati. Innovazione e digitalizzazione sono parte integrante del nostro futuro. Siamo consapevoli che il cambiamento in questo senso deve necessariamente coinvolgere, oltre al tessuto produttivo, la comunità educativa di cui la scuola è fulcro”.
Per sottolineare il legame stretto tra le scuole coinvolte nel progetto e le imprese della regione, Confindustria Umbria ha individuato un imprenditore di riferimento per ogni territorio, una sorta di “tutor” del progetto elemento di raccordo con il settore produttivo. Confindustria Umbria prevede, inoltre, di realizzare un concorso tra gli Istituti coinvolti assegnando un premio alla Scuola vincitrice. Gli imprenditori sono: Alessandra Gasperini dello Scatolificio Gasperini per Città di Castello, Ilaria Caporali di Liomatic per Perugia, Ilaria Baccarelli di Roccafiore per Todi, Laura Tulli di Fonte Tullia per Spoleto e Tullio Camiglieri di Ast per Terni.
“Questo progetto è un tassello importante del lavoro che stiamo portando avanti sul terreno della formazione – ha detto Antonio Alunni – affinché i nostri ragazzi abbiamo una buona preparazione sempre più vicina alle esigenze del mondo del lavoro. Questo è l’obiettivo che ci dobbiamo dare in modo che tutto ciò che è stato appreso si possa concretizzare in una opportunità. Confindustria Umbria sarà determinata in questo ambito perché siamo convinti che il nostro asset principale sia la qualità delle persone che lavorano con noi. In quest’ottica la scuola è un alleato fondamentale e noi su questo fronte ci impegneremo fortemente. Voglio ringraziare anche io IBM auspicando che sempre più frequentemente aziende come questa diano il loro supporto a progetti di questo profilo”.
La presidente Marini ha sottolineato come la genesi del progetto sia il frutto della capacità di collaborare, di confrontarsi e di entrare nel merito dei soggetti coinvolti che sanno bene quanto può essere importante il contributo della formazione allo sviluppo del territorio.
“IBM ci ha offerto l’opportunità – ha concluso Catiuscia Marini – di sperimentare nella nostra piccola regione un progetto innovativo che offra ai nostri giovani strumenti e tecnologie innovative che avranno positive ricadute su tutto il territorio”.