Il cantiere è finalmente aperto. Sono partiti ufficialmente questa mattina (lunedì 18 settembre) a Umbertide i lavori sulla ex Ferrovia centrale umbra (ex Fcu), più precisamente quelli sul tratto di 24 chilometri Umbertide-Città di Castello, a cui sono stati destinati oltre 18 milioni di euro (sui 51 stanziati dal Cipe per la riqualificazione).
Presenti al via delle opere tutti i sindaci del comprensorio, Luciano Bacchetta (Città di Castello), Marco Locchi (Umbertide) e Paolo Fratini (San Giustino), il vicesindaco di Sansepolcro Luca Galli, gli assessori regionali alla Cultura Fernanda Cecchini e ai Trasporti Giuseppe Chianella, e il direttore territoriale di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) Stefano Morellina che ha spiegato in dettaglio, davanti alle ruspe e ai container, cosa avverrà intorno ai due presidi di Trestina e Umbertide nelle prime tre settimane:
Dobbiamo prima di tutto avvicinare a queste stazioni 3000 tonnellate di rotaie, 12.000 tonnellate di traverse e 46.000 metri cubi di pietrisco. I primi 25 giorni saranno dunque di allestimento di cantiere e preparazione, una sorta di ‘fase zero’. Da qui partiremo con lo smontare il vecchio binario, ricostruire quello nuovo e sistemare la sede in modo da poter riaprire nella primavera 2018
“Avevamo detto di partire a metà settembre e così è stato – ha detto l’assessore Chianella – Oggi è una mattinata positiva alla presenza di tutti i sindaci e chi ha fatto di tutto per poter arrivare a questo giorno. Posso anche annunciare che Umbria Mobilità, venerdì mattina, ha chiesto all’impresa dei lavori di Ponte San Giovanni e Sant’Anna tutta la documentazione per la stipula del contratto. Il lavoro che l’Amministrazione regionale, l’azienda Umbria Mobilità-Tpl e Rfi hanno fatto va avanti da diverso tempo”. “Abbiamo inoltre già programmato – ha aggiunto l’assessore sul passaggio di proprietà e gestione della ferrovia a Rfi – un’altra riunione a Roma per il trasferimento di concessione“.
“Siamo soddisfatti di questa apertura ‘simbolica ed effettiva’– ha dichiarato Bacchetta – raggiunta a seguito di una grande mobilitazione da parte di istituzioni e cittadini. E’ stata una battaglia civile ma anche culturale, perché la ferrovia fa parte della nostra storia. L’ipotesi, che è anche una certezza, è quella di finire in quattro mesi“. “Siamo sempre stati uniti, in particolar modo su questa vicenda – ha sottolineato Locchi – I sindaci di questa tratta e questi territori si sono sempre incontrati con obiettivi ben precisi. Succede anche oggi, dove siamo a rimarcare la necessità di avviare questi lavori per rispettare i tempi e ridare rapidamente un servizio a questa zona dell’Umbria“. “Intenti comuni per un’infrastruttura troppo importante – ha concluso Fratini – La manutenzione straordinaria e ordinaria di questa ferrovia è stata dimenticata per troppi anni ,oggi finalmente ci sono atti concreti per ridarle l’importanza che merita“.