Aggiornamento ore 19.57 – “Non c’è alcun allarme meningite in Umbria dopo il caso della studentessa belga in gita ad Assisi, ricoverata stamani all’ospedale di Perugia con i sintomi della malattia: si tratta di un episodio isolato, per cui sono state subito adottate tutte le precauzioni necessarie per evitare eventuali forme di contagio”: lo afferma l’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, che sta monitorando la vicenda, a stretto contatto con la Direzione generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia e i medici del policlinico Santa Maria della Misericordia che stanno curando la diciottenne, oltre che con i vertici della Usl Umbria 1 che hanno attivato le procedure di profilassi per le persone che sono entrate a stretto contatto con lei.
“Le condizioni della ragazza sono stabili – spiega Barberini – al momento si trova in stato di sedazione per una maggiore tutela della sua salute; è sotto terapia antibiotica e la situazione è sotto controllo. In queste ore è stata raggiunta dai familiari, arrivati dal Belgio. Il fatto che si sia sentita male in Umbria non significa affatto che abbia contratto qui la malattia, visto che la meningite ha un’incubazione di almeno sette giorni e che la studentessa belga è arrivata ad Assisi nella serata del 5 aprile, senza alcun contatto diretto con la popolazione locale. Si tratta di un caso ‘importato’ – precisa l’assessore – rispetto al quale non c’è alcuna preoccupazione, considerando che l’intervento di profilassi è stato tempestivo e che il rischio contagio non è assolutamente scontato o automatico e potrebbe, in via del tutto eventuale ed ipotetica, riguardare soltanto le persone più vicine alla persona interessata, che infatti sono state tutte sottoposte alle terapie di profilassi previste in casi del genere”.
Barberini ha anche contattato telefonicamente il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, per “aggiornarla e rassicurarla circa lo sviluppo della vicenda”, evidenziando che “non c’è alcun allarme meningite, né alcun pericolo per la salute pubblica”. L’assessore ricorda infine che “nel 2017, in Umbria, non c’è stato nessun caso di meningite da meningococco C, ma soltanto un episodio isolato da pneumococco di tipo B” e che “nella nostra regione le coperture vaccinali infantili per meningococco C sono molto superiori alla media nazionale”.
Ore 13.39 – Una giovane studentessa, di 18 anni, di nazionalità belga, in gita scolastica in Italia, è ricoverata dalla 5 della notte scorsa nell’ospedale Santa Maria della Misericordia per una “infezione da meningococco”. Dopo le terapie subito iniziate, in mattinata la paziente è stata trasferita nel reparto di Rianimazione. Le sue condizioni vengono definite gravi, come spiega all’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera di Perugia il Prof. Franco Baldelli, direttore della struttura complessa di Malattie Infettive, che ha prestato le prime cure alla ragazza, accompagnata in pronto soccorso da due insegnanti. “Si tratta di una forma di infezione grave – precisa il Prof. Baldelli – una meningite che si manifesta all’improvviso e che può condurre alla morte nel giro di poche ore. E’ per questo che i medici insistono sempre sulla necessità di intervenire prima possibile con i soccorsi”.
Dopo alcune ore dal suo ricovero i parametri vitali della giovane erano in miglioramento, ma si è reso necessario il trasferimento in Rianimazione dopo aver accertato le difficoltà di sedazione della paziente. Nella nota stampa si fa riferimento che anche ai due insegnanti che hanno accompagnato la ragazza in ospedale sono state prestate delle terapie di profilassi. Lo stesso Prof. Baldelli nelle prime ore della mattinata ha invitato il responsabile della comitiva, che alloggia in un hotel del comune di Assisi, ad informare le autorità sanitarie del territorio per iniziare l’attività di profilassi per tutti gli studenti, che risultano essere circa 80. Si è appreso inoltre che la comitiva composta da studenti ed insegnanti aveva raggiunto l’Umbria da un giorno, proveniente dalla Campania. La gita era iniziata lo scorso 28 marzo toccando varie città italiane del centro e del sud: in Umbria erano arrivati ieri sera e quindi non ci sono stati contatti con la popolazione locale. Il programma della gita prevedeva una visita ad alcune città della Toscana. La direzione sanitaria dell’ospedale è in costante contatto con i medici, che si sono riproposti di comunicare quanto prima notizie sulle condizioni della studentessa.
La ragazza è in Italia da 8 giorni, come detto per una gita studentesca: come primi sintomi, ha manifestato febbre alta e forte mal di testa. Il primo intervento è stato effettuato dal medico di guardia che ha immediatamente attivato lo staff della USL Umbria 1. Tutti gli studenti, i professori e gli autisti dei due pullman, per un totale di 80 persone, sono stati sottoposti a chemioprofilassi con la somministrazione di Ciprofloxacina 500 mg. e fatti ripartire per il Belgio.
La ragazza è grave ma, vista la diagnosi rapida, i sanitari sperano in un decorso positivo della malattia. Si tratta di meningite menigococcica ancora non tipizzata e quindi al momento non si conosce se appartenente al gruppo B o C.
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