Diciassette anni di ricatti e sevizie per ottenere denaro da un professore universitario in pensione che lo aveva accolto come un figlio. Un rapporto nato quando, appena maggiorenne, un ragazzo etiope che finiva il suo percorso in casa-famiglia era entrato a far parte della sua vita per poi diventare il suo aguzzino.
Una vicenda agghiacciante
Siamo a cavallo tra la fine degli anni 90 e gli inizi del 2000, quando un ragazzo di origine etiope, all’epoca quasi 18enne, dopo essere stato seguito dai servizi sociali viene accolto da un uomo che per tutti i gli anni successivi non solo lo ospiterà in una mansarda della propria villetta, ma lo sostenterà economicamente per tutte le sue esigenze, non facendogli mai mancare nulla. Ma dopo un periodo di serenità il comportamento del ragazzo è diventato sempre più aggressivo e violento, probabilmente causato anche dall’abuso di alcol. Le insistenti richieste economiche, non più sostenibili, sono divenute presto minacce di morte e percosse a tal punto da costringere la vittima a recarsi in tre occasioni, accertate nel corso dell’indagine dai carabinieri, al pronto soccorso.
Continuava a chiedere soldi
Ma quando le richieste di ulteriori risorse economiche non sono più potute essere sostenute lui, un etiope, oggi di 40 anni, ha incominciato a vessare, seviziare e maltrattare colui che nel 1997 lo aveva accolto nella propria vita. E’ una raccapricciante storia che è emersa a Perugia da un contesto familiare in conseguenza della quale la vittima, un anziano perugino, ha chiesto aiuto ai Carabinieri della Compagnia di Perugia che, dopo un’attenta indagine condotta dalla Stazione di Castel del Piano hanno posto fine ad una storia fatta di violenze, sevizie, lesioni, minacce ed estorsioni.
Violenze continue, che il professore nascondeva anche ai familiari
Fratture al naso, ferite al volto, fratture al costato, ferite agli arti: tutte lesioni giustificate all’epoca come cadute accidentali. Ancora non soddisfatto, il ragazzo è riuscito anche a far modificare il testamento dell’anziano, costringendolo a designarlo come unico erede dei propri beni mobili e immobili. L’ultimo episodio di violenza risale allo scorso dicembre, allorquando l’etiope dopo aver schiaffeggiato alla testa l’anziano e dopo averlo colpito ripetutamente con un mestolo sulle mani, è riuscito ad estorcergli 10.000 euro per l’acquisto di una moto. Da qui l’indagine dei Carabinieri della Stazione di Castel del Piano che, con un’attenta indagine, hanno ricostruito il passato e fatto luce sul presente, acquisendo le testimonianza dei familiari nonchè la documentazione sanitaria presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale.
L’arresto
Proprio a seguito dell’attività investigativa il Gip di Perugia Carla Giangamboni, su proposta del Pubblico Ministero Massimo Casucci, qualche giorno addietro, ha emesso la misura cautelare in carcere nei confronti dell’etiope, evidenziando l’esigenza cautelare del pericolo di ulteriore protrazione delle vessazioni e delle violenze ai danni della persona offesa, ovvero ai familiari di costui, avvalorato dall’esistenza del testamento che potrebbe addirittura spingerlo a gesti di violenza estrema. Qualche mattina fa i militari hanno fatto scattare le manette ai polsi dell’uomo, traducendolo presso il carcere di Capanne.