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Scuola di polizia, corso trasferito da Spoleto al sud Italia | Allarme del Sap

Redazione

Scuola di polizia, corso trasferito da Spoleto al sud Italia | Allarme del Sap

Polemiche per l'inagibilità decisa da tecnici privati senza interpellare vigili del fuoco e protezione civile | Incontro del sindacato autonomo con il sottosegretario in vista dei nuovi tagli previsti dal Viminale
Ven, 02/12/2016 - 10:38

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Salta l’ultimo ciclo del 26esimo corso per vice sovrintendenti alla scuola di polizia di Spoleto dopo l’inagibilità di alcuni locali. Proprio la scorsa settimana, infatti, l‘istituto per sovrintendenti “R. Lanari” di Spoleto era stato evacuato in fretta e furia (anche se solo per quanto riguarda alcune delle molteplici strutture interne). A sentenziare l’inagibilità era stato il sopralluogo di alcuni tecnici privati (e non della protezione civile come era trapelato in un primo momento), chiamati dalla proprietà del complesso immobiliare.

Ora, così, i circa 480 iscritti al corso, che sarebbero dovuti  tornare a Spoleto da lunedì prossimo, sono stati dirottati a Campobasso, Vibo Valentia e Nettuno. Con grande preoccupazione dei sindacati di polizia, che temono che la situazione dell’istituto “Lanari” possa essere preso come capro espiatorio per depotenziarlo, proprio ora che si era raggiunto un importante risultato con il rinnovo del contratto di affitto e l’ipotesi sempre più concreta di trasferire all’interno di esso anche il commissariato di polizia. Questo anche perché martedì al Viminale si discuterà del taglio di alcune strutture nell’ottica della spending review.

Proprio per questo, ieri pomeriggio alla sala Monterosso di Villa Redenta una delegazione del Sindacato autonomo di polizia (Sap) – composta dal segretario Provinciale di Perugia Vincenzo D’Acciò, il vice segretario provinciale e vice regionale Moreno Elia e il consigliere provinciale Francesco Valentini – ha incontrato il sottosegretario al ministero dell’Interno in carica per confrontarsi su quanto accaduto il 23 novembre a Spoleto, dopo la fine del 8° ciclo del 26° corso per vice Sovrintendenti che ha visto in un lampo dichiarare la temporanea inutilizzabilità di alcune palazzine dell’Istituto per Sovrintendenti di Spoleto a seguito dell’ evento sismico del 30 ottobre. Un’evacuazione tra l’altro avvenuta dopo quasi un mese dall’evento sismico, decisa dopo il sopralluogo di tecnici privati.

Il sottosegretario – evidenziano i rappresentanti del Sap – condivide con noi, con tutto il personale della Scuola e la cittadinanza intera lo sconcerto e il rammarico per quanto accaduto e di conseguenza il fatto di per aver perso la possibilità di ospitare l’ultimo ciclo del 26° corso per vice Sovrintendenti che avrebbe portato a Spoleto ben 480 frequentatori. Inoltre la decisione di precludere l’accesso e l’utilizzo di alcune palazzine tra cui gli alloggi e le aule, dirottando verso la scuola di Campobasso, Vibo Valentia e Nettuno il corso previsto per il prossimo 5 Dicembre è stata presa dalla Direzione Centrale degli Istituti d’Istruzione della Polizia di Stato, sulla base di una valutazione tecnica scritta di una società privata senza che sia stato sentito l’unico organo che la legge prepone a queste importanti analisi tecniche strutturali. Questa organizzazione sindacale – prosegue la nota – esprime il disappunto per non aver interpellato i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile, le massime autorità deputate al controllo e alla sicurezza degli edifici a seguito degli eventi sismici. Il Sap ritiene che la Sicurezza degli edifici interessati da eventi sismici occupati da frequentatori di corso o quadro permanente debba essere certificata dagli organi preposti dallo Stato e non dal solo giudizio di società private seppur qualificate. Se da domani ogni amministratore di condominio o proprietario di casa potesse dichiarare non accessibile e quindi di fatto inagibile l’abitazione del proprio inquilino sulla semplice perizia di un tecnico di fiducia che rispondesse alle esigenze, precauzioni, anzi di un privato sarebbe il caos”.

Al sottosegretario – evidenzia ancora il Sindacato autonomo di polizia – abbiamo esternato la nostra preoccupazione per il futuro dell’istituto, perché potremmo anche pensare, che in vista della riunione del prossimo 6 dicembre in cui al Viminale verrà discussa la chiusura di alcuni presidi di Polizia nell’ottica della spending review, alcuni potrebbero approfittare del terremoto e di una situazione di attuale debolezza per decidere le sorti della struttura di Spoleto. Le zone terremotate non hanno bisogno solo di una solidarietà costituita da casette di legno e generi diprima necessità, ma soprattutto di tutela del lavoro che si concretizza con la salvaguardia di indotti economici. La Scuola di Polizia di Spoleto rappresenta infatti per il territorio una importante realtà economica che incide significativamente sulla depressa economia locale oltre che di un importante presidio dello Stato che va ricordato mantiene tutt’ora inalterata la sua operatività, predisponendo la dislocazione degli uffici nei locali accessibili e assicurando la fruizione della mensa, del poligono, dell’auditorium e dei rifornimenti di carburante ai reparti della Polizia di Stato e delle altre forze di Polizia che ne necessitano”.

“Il Sottosegretario in carica, al termine dell’incontro – conclude il segretario provinciale Sap D’Acciò – ha assicurato che seguirà personalmente la vicenda, confermando che il Prefetto di Perugia sta conducendo con la proprietà dell’immobile, il Provveditorato alle opere pubbliche, gli ingegneri dei Vigili del Fuoco del Comando Regionale e Provinciale, il Direttore dell’Istituto per Sovrintendenti delle riunioni tecniche per stabilire i tempi e le modalità di ripristino dei locali all’interno dell’Istituto che, a parere di questa sigla sindacale, dovranno eseguirsi comunque prima della partenza dei corsi programmati per il 2017 per non portare ulteriore sofferenza ad un territorio già tristemente ferito”.

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