Sono stati confermati dal recente Consiglio comunale di Città di Castello gli indirizzi e le linee guida per la nomina e la designazione dei rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni. E’ stato proprio il sindaco Luciano Bacchetta ad illustrare il documento, spiegando come “ci siano più livelli di selezione. I requisiti generali pongono come cause ostative l’incandidabilità, l’ineleggibilità e l’incompatibilità a consigliere comunale, essere membri di enti partecipati dal comune e avere svolto la funzione per tre mandanti continuativamente“.
Oltre ai requisiti professionali, privilegiati in sede di scelta finale tra più candidati, è prevista l’assenza di conflitti di interesse e una procedura trasparente che inizia con la pubblicità dell’imminente rinnovo su sito, albo pretorio, mass media e con l’invito a presentare proposte da parte di gruppi consiliari (massimo due nomi per ogni gruppo), associazioni o gruppi di cittadini. Il sindaco, raccolte le indicazioni, è tenuto a dare ampia pubblicità alla rosa e, entro 30 giorni, alla scelta fatta, preferibilmente su candidati con maggiori competenze di studio, esperienza professionale, indicazione esterna, rappresentanza di genere, estraneità dall’Amministrazione
Per Roberto Colombo, capogruppo di Castello Cambia, e Vincenzo Bucci, consigliere dello stesso gruppo “sarebbe necessario dare un maggiore ruolo al Consiglio nell’individuare i rappresentanti cittadini, togliendo discrezionalità all’organo politico. Incalzeremo il sindaco alla prova dei fatti per verificare se tutti i criteri prescritti siano stati seguiti”.
“Grande democrazia, lungimiranza e trasparenza sono invece le linee ispirative dei criteri” per il capogruppo Pd Gaetano Zucchini mentre ha annunciato voto contrario alle linee Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, “perché l’enorme mole di burocrazia non ha impedito in passato di fare nomine in scadenza di legislatura. Si può non essere d’accordo con la legge che assomma sui sindaci tante decisioni ma il vero nodo è che io stasera potrei già scrivere in una busta chiusa i nomi per i prossimi enti in scadenza. Quindi queste linee sono un’ipocrisia in cui il consiglio viene coinvolto”.
“I criteri del Comune tifernate – conclude il sindaco Bacchetta – legano la discrezionalità del vertice ad una serie di requisiti che incentivano la scelta dei migliori candidati, anche grazie alle indicazioni che vengono dalla società civile ed associativa e che non possono essere ignorate. Personalmente mi sono sempre attenuto alle segnalazioni pervenute”.
Le linee guida sono state approvate con il voto favorevole della maggioranza (Pd, Psi, La Sinistra per Castello) e Marco Gasperi, capogruppo del Movimento 5 stelle. Contrari Roberto Colombo e Vincenzo Bucci di Castello Cambia, Andrea Lignani Marchesani di Fratelli d’Italia e Riccardo Augusto Marchetti della Lega Nord, astenuti Nicola Morini e Cristian Braganti di Tiferno Insieme.