Il canile di Colleluna avrà nuovi fornitori di cibo e prodotti necessari alla cura dei cani ospitati. Lo ha stabilito una delibera di Giunta dello scorso giugno che ha cercato di porre rimedio all’impossibilità da parte del Comune di acquistare cibo e integratori in lotti. L’amministrazione comunale, infatti, non dispone di magazzini di stoccaggio o silos di deposito che possano garantire la non deperibilità dei prodotti e, per questo motivo, ha deciso di dare avvio a una procedura concorsuale aperta per la formazione di una graduatoria degli operatori economici da redigere in base al prezzo offerto sugli alimenti.
Facendo un calcolo, su base media dei cani ospitati presso il rifugio Colleluna, si è constatato che la spesa settimanale per il Canile Municipale si basa sulla quantità di 63 sacchi da 20 Kg. di mangime per un totale di 1260 Kg. a settimana. A questi si aggiungano 432 barattoli di bocconi carne o pesce da 1250 gr. Ciascuno, per un totale di 540 Kg. A settimana e 48 salsicciotti da 800 gr. a settimana per un totale di 38,40 Kg.
Considerando i prezzi pagati ai fornitori dal Comune, 0575 al Kg. Per crocchette, 0,80 centesimi per i bocconcini e 1,3125 euro al Kg. Per i salsicciotti, su base annua, le voci di spesa per l’ente sono rispettivamente: 34.776 euro, 16.796,2416 e 2.419,24, per un importo complessivo di 53.991,40 euro ogni anno.
La graduatoria che verrà stilata dopo la manifestazione di interesse dei fornitori, terrà conto di 2 criteri, cioè il prezzo più basso sulle forniture, a parità di prezzo verrà premiata la qualità del prodotto.
Con la gara pubblica il Comune potrà eseguire ordini mensili, cercando un l’accordo più congruo, ogni mese, con la parte interessata che dovrà impegnarsi a non variare il prezzo concordato sulle forniture, mantenere inalterata la qualità del prodotto, mantenere i requisiti necessari per contrarre con la Pubblica Amministrazione, compresa la regolarità contributiva ed assicurativa e sulla tracciabilità dei flussi finanziari.
Il Comune potrà inoltre decidere di interrompere gli accordi con l’altra parte qualora l’operatore vincitore non rispettasse la fornitura in base al prezzo più conveniente per l’Ente che avrà anche la facoltà di cancellare dalla graduatoria gli operatori economici qualora si verificassero casi come fallimento dell’impresa, chiusura dell’azienda, perdita dei requisiti per contrarre con la Pubblica Amministrazione, irregolarità contributiva e assicurativa, irregolarità sotto il profilo della tracciabilità dei flussi finanziari.
In base alle proprie competenze, nella delibera, il Comune ha anche determinato che la spesa di circa 54mila euro annue per la fornitura di alimenti verrà finanziata nel 2016 per circa 22mila euro, nel 2017 per circa 31mila euro.