Il bilancio di previsione 2016 è stato approvato ieri sera intorno alle 22 dopo un’estenuante seduta fiume del Consiglio comunale: il documento contabile ha incassato i fatidici tredici voti favorevoli, ma da oggi i problemi sono nuovamente, tutti sul tavolo.
Lo si capisce anche dalle parole dell’esponente piddì, Michela Matarazzi: “Mi riserverò ciò che condividere o meno”.
Il sindaco non ha presentato le sue dimissioni: in apertura di seduta lo stesso primo cittadino ha presentato una mozione urgente che impegna l’Rpa della società partecipata Fils a presentare un nuovo piano industriale, entro giugno, che indichi un percorso di risanamento che, dopo i necessari passaggi tecnici, sia partecipato e concordato con il Consiglio comunale.
Quanto necessario per assicurarsi il sostegno fondamentale della ‘ribelle’ Lorella Trombettoni del Partito Democratico.
L’urgenza è stata approvata con tredici voti favorevoli e nove contrati della minoranza, passaggio di poco conto ma dal grande valore politico: segnale che la ‘maggioranza minima’ ci sarebbe stata. Sulla modifica all’ordine del giorno dei lavori, chiesta dalla capogruppo del Pd Seriana Mariani, che legava sostanzialmente la ‘mozione salva Fils’ al voto sul bilancio, è mancato invece il supporto di Elio Graziosi del Gruppo Misto, altro segnale importante ma in questo caso non determinante.
Contrari sia all’urgenza della mozione, che alla modifica dell’ordine del giorno, gli esponenti delle minoranza, con Massimiliano Romagnoli, capogruppo della lista civica ‘Obiettivo Comune’ che ha annunciato di inviare la documentazione alle autorità competenti ed alla Corte dei Conti. Inizio di seduta a dir poco burrascoso, con aspre schermaglie all’indirizzo del presidente del Consiglio Comunale, Alessandro Borscia.
Primi due colpi messi a segno quindi, in attesa del via libera al documento contabile, ma la seduta è iniziata subito col piede sbagliato: assente – seppur giustificato – il consigliere piddino Moreno Finamonti, mentre sia Roberto Ciancaleoni capogruppo dei Socialisti Riformisti che Lorenzo Schiarea capogruppo del Movimento per Foligno sono usciti dall’aula per non partecipare al voto, dopo aver letto durissimi documenti di contestazione rivolti sia al resto della coalizione che direttamente all’indirizzo del sindaco Mismetti.
I ‘tre dissidenti’ salgono così sull’Aventino e non sarà certo facile riconquistare il loro sostegno.
Mismetti dovrà rassegnarsi a dire addio anche al sostegno – sino ad oggi sempre garantito – del consigliere comunale Elio Graziosi, ex Pd ora confluito nel Gruppo Misto e vicino alle posizioni di Sinistra Italiana.
“Annuncio ufficialmente che non faccio più parte di questa maggioranza, avevo detto al sindaco che si sarebbe dovuto dimettere per evitare questo triste spettacolo e cercare di sistemare la questione con pugno fermo e nell’interesse della città. E’ chiaro che ormai questa amministrazione ha perso le sue caratteristiche ed i suoi contenuti di sinistra – osserva Graziosi – pertanto assicurerò il mio sostegno al bilancio di previsione così come a quelle consultivo, come già avevo detto e mi ero impegnato a fare, ma poi valuterà di volta in volta se e quali provvedimenti condividere”.
Senza i ‘tre dissidenti’ e con lo strappo definitivo di Graziosi, il sindaco Mismetti si ritroverebbe, di fatto, senza maggioranza.
Qualche problema lo potrà creare anche Michela Matarazzi del Partito Democratico, che ha dichiarato, per il futuro, che si riserverà di valutare cosa condividere o meno.
Ecco allora un appello: “Una volta approvato il bilancio è chiaro che non saranno risolti i problemi della maggioranza – ha detto il sindaco in aula – pertanto, avendo difronte a noi ancora tre anni di legislatura, si deve pensare ad una maggioranza che sia aperta al contributo di tutto il Consiglio comunale, dopotutto, grazie al contributo di parte dell’opposizione, stiamo già facendo dei passaggi importanti per la città, come nel caso dell’ex Zuccherificio. Sia chiaro quindi – ha concluso Mismetti nella replica – che da domani siamo aperti a tutti gli scenari perchè è impensabile lasciare la città in balia di situazioni inspiegabili”.
“E’ indubbio che la coalizione attraversa difficoltà ma voglio distinguere nettamente questo fatto dall’approvazione del bilancio, atto esenziale per il futuro della città. Foligno è uno dei pochi Comuni a non avere problemi nell’approvazione del bilancio – ha osservato – i conti sono in ordine, il bilancio è coerente con gli impegni elettorali assunti. L’approvazione del bilancio è un atto di responsa bilità. C’è spazio per un confronto aperto sulle questioni politiche – ribadisce in una nota – ma per discutere c’è bisogno di incontrarsi. E comunque, i richiami del Prefetto all’approvazione del bilancio non riguardano la situazione economica, che vede Foligno tra le poche città virtuose in tutta Italia e sicuramente nel resto della regione”