Comincia con un vero e proprio “giallo” il sabato del Pd dell’Umbria. Giornata che si doveva rivelare dai toni distesi e pacati, con i pontieri all’opera per ricucire gli strappi dopo il terremoto sanità e una segreteria regionale riunita già dalle 9 attorno a un tavolo nella sede di Piazza della Repubblica a Perugia. Eppure il mattino sorge con il partito gettato nel dubbio del mistero sul profilo (fake) di Facebook della Regione Umbria che avrebbe non di poco scontentato l’ormai ex assessore Barberini; mentre il sole del pomeriggio tramonta con il consigliere Guasticchi che quasi bacchetta l’Umbria, rimbrottando che qui “la lezione di Renzi non passa“.
“C’è un hacker dietro?” – Un post di ieri sera, apparso su Facebook con l’account della Regione Umbria, e poi cancellato nottetempo. Ma all’ex assessore Barberini non è sfuggito: era lui il soggetto, insieme alle sue dimissioni, del commento. Lui, disturbato da un week-end di relax trascorso in famiglia, in base alle ultime sue dichiarazioni, prima di ritornare a lavorare da consigliere regionale a Palazzo Cesaroni. “Chi amministra il presunto profilo Facebook ufficiale della Regione Umbria?“, tuona il consigliere regionale del piddì. “E soprattutto: come può egli fare valutazioni politiche e denigrare cittadini che si permettono di difendere persona e operato di un esponente politico? Forse è il caso di fare una verifica a tutela dell’immagine e della credibilità delle istituzioni umbre e della libertà di espressione dei cittadini”.
Al silenzio dopo il terremoto sanità, è vero, era stato chiamato tutto il partito, Barberini incluso. E lui aveva accettato di buon grado l’idea di accettare i toni pacati. Fino al post, che lo “ha lasciato basito, perplesso e preoccupato. Non posso far finta di nulla”.
Luca Barberini, ricostruendo quanto avvenuto sul social network, ripropone uno scambio di battute tra un utente che ne difende l’operato e un altro che lo critica. “E’ davvero sorprendente – ribadisce Barberini – che un ente pubblico parli in prima persona, che si permetta di replicare usando certi toni e di attaccare l’operato di un consigliere regionale, già assessore, dunque un uomo delle istituzioni, facendo ricostruzioni parziali dei fatti”.
“C’è un hacker dietro? – si chiede Barberini – Allora va subito fatta un’indagine interna, coinvolgendo anche le autorità competenti in materia e va ripristinato il corretto utilizzo di questi strumenti di comunicazione oggi molto importanti. Oppure c’è qualcuno che utilizza impropriamente simboli o peggio ancora strumenti istituzionali per denigrare le persone e fare attività politica? Vanno avviati immediatamente accertamenti, anche interni”, è la conclusione di Barberini.
“Era già successo” – Una questione alla quale la Regione Umbria ha immediatamente messo una toppa: una volta accorti del commento fake, i membri della Regione Umbria del profilo ufficiale hanno rimosso il post e cambiato credenziali, oltre a dissociarsi da quanto avvenuto. “Era già accaduto“, dice la Regione in una sua nota. Ma l’indagine è in atto, e l’istituzione è pronta a far scorrere fiumi di byte per riuscire a risalire all’autore del gesto.
Toni distesi – In Piazza della Repubblica invece le promesse sembrano essere mantenute. La giovane segreteria regionale del Pd, capitanata da Giacomo Leonelli, anche lui consigliere regionale, tiene duro e serra le fila: l’invito è alla calma, alla riflessione, a non perdere la bussola dopo quanto accaduto a Palazzo Donini. “È forte il rischio di incomprensione da parte degli umbri e di allontanamento dei nostri elettori – dice il regionale – che, pur nella legittima varietà di posizioni e diverse sensibilità che caratterizzano i democratici, si aspettano dai propri rappresentanti senso di responsabilità ed equilibrio, specialmente in una materia cruciale dell’amministrazione regionale quale la sanità che tocca un bene primario di ogni cittadino”. L’esercizio di dialettica ha voluto, in mattinata, la direzione sui rifiuti, come all’inizio prevista, poi in parte accantonata per un ribaltamento dell’agenda. Presente anche l’assessore regionale Fernanda Cecchini. Nel pomeriggio tutti di nuovo riuniti, al grido: “perché la squadra è il Pd e non i pezzetti che lo compongono, si vince o si perde insieme”. Nella nota inviata dal partito al termine dell’incontro, “l’impegno specifico che la segreteria chiede ai propri rappresentanti in Regione è quindi quello di tornare immediatamente al lavoro per ricucire gli strappi. In tal senso ha conferito ampio mandato al segretario al fine di ricomporre, dialogare e costruire un clima positivo intorno al governo dell’Umbria“.
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