Quello che era un campanello d’allarme inizia a diventare un suono cupo sulla conca ternana. Molte associazioni di cittadini da tempo denunciano una situazione satura dal punto di vista dell’inquinamento ambientale, ma, ad oggi, nessuna voce ‘autorevole’ aveva confermato dati preoccupanti.
Nella puntata di ieri della trasmissione radiofonica di RadioRai “RestateScomodi” è andato in onda un accurato servizio di Elena Paba, nel quale vengono chiamati in causa Fausto Roila (direttore della struttura Oncologica del “Santa Maria” di Terni), Massimo Ceccobelli (dell’ordine dei medici), Pino Donzelli (presidente dell’ordine dei medici di Terni) e Massimo Formica (responsabile dell’associazione Isde, Medici per l’Ambiente di Terni).
Tutti sono concordi nello stabilire un possibile nesso di caus- effetto tra le alte soglie di inquinamento della conca ternana e l’aumento dell’incidenza dei tumori anche in fasce solitamente non a rischio. In forte aumento i tumori del sangue, spesso legati alla qualità dell’ambiente.
L’attacco più forte è la denuncia di Massimo Ceccobelli che lancia un’accusa diretta alle amministrazioni. Fatto ancora più clamoroso considerando che il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, è un medico. Secondo il presidente dell’ordine dei medici di Terni ci sarebbe “una frattura tra medici, istituzioni e politica”, ipotesi sostenuta anche da Formica che aggiunge: “non ci sono politiche adeguate. Tra i responsabili sicuramente c’è anche l’amministrazione comunale”.
Elena Paba, ha ascoltato il contributo di Fausto Roila: “c’è un incremento dell’incidenza di neoplasie anche in persone relativamente giovani – ha detto il direttore della struttura oncologica – al di sotto dei 50 anni, e un incremento di malati nel reparto rispetto a 6-7 anni fa. In aumento sono i tumori tra i giovani, come i sarcomi – continua Roila – o quello della mammella. L’aumento dei casi potrebbe essere legato in qualche modo all’inquinamento”.
Massimo Ceccobelli, dell’Ordine dei medici è intervenuto in trasmissione lanciando l’allarme sulla frattura salute-istituzioni: “la percezione che abbiamo noi medici e anche i pazienti che sono molto preoccupati, è quella che possa esserci un legame tra aumento dei tumori e la situazione di inquinamento ambientale. Quella che viviamo a Terni è una situazione altamente inquinante, a livello respiratorio e a livello di acqua soprattutto. I tumori in aumento sono quelli del sangue, del colon. C’è una frattura tra noi medici, le istituzioni e coloro che dovrebbero prendere provvedimenti sul territorio”.
Pino Donzelli, presidente ordine Medici di Terni ha puntato invece il dito contro l’industrializzazione: “Indubbiamente esiste una percezione di aumento di tumori a Terni. Stiamo pagando quelli che sono stati 100 anni di industrializzazione. Dobbiamo fare uno studio sui dati per fare una prevenzione efficace”.
Massimo Formica, responsabile dell’associazione Isde, Medici per l’Ambiente di Terni: “Esiste una mole di dati che vengono da riviste molto accreditati su danni tossicologici nel provocare patologia. I dati sono enormi e non corrisponde un’attività politica efficace nel campo della salute. Esiste una problematica localistica che parte dai comuni e responsabilità che vanno al di là delle istituzioni locali”.
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