Crisi pastificio Bianconi, Giano si mobilita per salvare lo stabilimento - Tuttoggi.info

Crisi pastificio Bianconi, Giano si mobilita per salvare lo stabilimento

Redazione

Crisi pastificio Bianconi, Giano si mobilita per salvare lo stabilimento

Prima l'appello del sindaco Bioli all'assessore Riommi, ora la mozione del capogruppo di opposizione Barbarito
Mar, 14/04/2015 - 13:59

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Dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dal sindaco Marcello Bioli il pastificio Bianconi, importante realtà produttiva di Giano dell’Umbria sin dal 1947 che oggi rischia la chiusura, torna al centro delle cronache con l’appello del capo dell’opposizione Jacopo Barbarito che chiede l’istituzione di un tavolo di crisi regionale. Una strada per la verità già annunciata dal primo cittadino che, dopo aver incontrato la proprietà e appreso la situazione di grave crisi attraversata dall’azienda (che occupa quasi 50 lavoratori) aveva contattato l’assessore allo sviluppo economico Vincenzo RIommi. Di seguito la nota del capogruppo di Centrodestra per Giano.

“Attivare un tavolo di crisi per il pastificio Bianconi con la prossima amministrazione regionale, che veda coinvolta l’azienda, il Comune di Giano dell’Umbria, le organizzazioni sindacali e l’assessorato allo sviluppo economico”. Ma anche “attivare un tavolo di confronto o un’apposita consulta delle imprese operanti sul territorio comunale al fine di prevenire future drammatiche analogie con il caso del pastificio Bianconi, attraverso periodici momenti di dialogo e monitoraggio dell’andamento delle attività produttive, al fine di avviare per tempo tutte le procedure di supporto utili alle realtà imprenditoriali del territorio”. E’ quanto chiede il capogruppo di Centrodestra per Giano, Jacopo Barbarito, presentando una mozione in vista del prossimo consiglio comunale. “La crisi e la situazione di sofferenza delle aziende non devono cogliere la politica impreparata. Le criticità che il territorio sta vivendo in questi ultimi anni vanno prevenute e approfondite per tempo, ultimo il caso della centrale Enel, pena un impoverimento di queste zone difficilmente reversibile. L’assessorato allo sviluppo economico ha il dovere di attivarsi e monitorare lo stato di salute delle nostre aziende e, per le sue competenze, affiancarle e aiutarle attraverso tutti i canali istituzionali a sua disposizione”.

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