Lu. Bi.
Un pugno o una forte manata alla nuca, non è stata ancora ricostruita con esattezza la dinamica dell’aggressione di un giocatore del San Valentino, ternano di 25 anni, che, durante il match contro l’Edilservice di lunedì scorso, ha colpito l’arbitro alla testa. Il motivo? Un’espulsione per proteste per un gol in sospetto fuorigioco degli avversari. Aggiungiamo che l’episodio è avvenuto nell’ambito di un campionato Uisp (Unione Italiana Sport Per Tutti), la categoria più ‘bassa’ dello sport in senso agonistico, ma proprio per questo la più ‘alta’ per spirito sportivo. L’episodio di violenza ha portato l’arbitro, un 30enne ternano, all’ospedale, dove è stato tenuto sotto osservazione dai medici del “Santa Maria” per circa 12 ore. Il direttore di gara è stato subito soccorso dai dirigenti delle due società e la partita è stata ovviamente sospesa. E ovviamente sono arrivate le scuse della società San Valentino per l’accaduto, ma la vicenda potrebbe non finire così: è probabile che si possa arrivare a un contenzioso legale che vedrebbe la Uisp costituirsi parte civile: “Vogliamo dare un segnale forte – dice il comitato territoriale di Terni della Uisp – perché non si ripetano più questi episodi. Non escludiamo la possibilità di costituirci come parte civile, qualora ci fossero conseguenze civili o penali. Episodi del genere non sono nello spirito Uisp. Va sottolineato – concludono dalla Uisp – che l’episodio è rimasto isolato al singolo giocatore, mentre dirigenti e compagni di squadra hanno agito per riportare subito la situazione alla calma e soccorrere l’arbitro colpito”.
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