“A termini di legge, quello che ieri era rifiuto ‘lavorato’ (cdr), oggi è diventato combustibile solido secondario (css), per effetto del decreto ministeriale num. 22 del 14.02.2013. Una legge vigente su tutto il territorio nazionale, tranne che in Umbria, dove, a causa della miopia ideologica della sinistra, rischiamo di veder bruciare css reperito in altre regioni, mentre noi continuiamo a conferire i nostri rifiuti in discariche già colme. La nuova legislazione in materia di recupero energetico da fonti rinnovabili, infatti, ha classificato il css come ‘non rifiuto’, rendendolo liberamente utilizzabile da tutti quegli impianti industriali, in possesso di una ‘semplice’ autorizzazione integrata ambientale (Aia), i quali sono liberi di procurarselo in sostituzione di quelli attualmente utilizzati, ossia i fossili non rinnovabili (carbone, olio combustibile, olio nero etc etc). In Umbria, sono molte le industrie, dotate di Aia, che per le loro produzioni ‘pompano’ in atmosfera co2, impiegando combustibili fossili altamente inquinanti; la nuova normativa nazionale può diventare, quindi, per la nostra regione, un’opportunità, con il triplice beneficio di non aumentare emissioni per il trattamento termico dei rifiuti, chiudere più di qualche discarica ed essere economicamente vantaggiosa per una filiera produttiva che è da tempo in affanno. Per declinare fattivamente questi vantaggi sul nostro territorio, diventa, però, urgente ed essenziale riscrivere il ‘piano rifiuti’ che oggi, oltre ad adeguarsi alle nuove leggi, deve fare i conti con il fallimento dell’indirizzo politico finora adottato”. E’ quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia – Centrodestra nazionale, Franco Zaffini, primo firmatario di una richiesta di consiglio regionale straordinario per avviare l’iter di predisposizione di un nuovo piano rifiuti, risultando, quello vigente, inapplicato e non più applicabile.
Zaffini, inoltre, chiarisce che: “Nei paesi più virtuosi come Austria, Germania, Svezia e Olanda, dove si registrano livelli di raccolta differenziata oltre la soglia del cinquanta percento, è altrettanto presente un elevato livello di recupero energetico, ossia di utilizzo industriale del rifiuto, confermando che il mix ottimale di recupero di materia per il riuso, il riciclo e il compostaggio e l’impiego della frazione secca come combustibile è l’unica gestione sostenibile per avviare a chiusura o, almeno, a ridimensionamento le discariche”.
“La maggioranza che ci amministra, invece – incalza il consigliere di centrodestra – racconta la grande bugia della raccolta differenziata come panacea alla gestione integrata dei rifiuti, nonostante anche in questo caso siamo ben lontani dalle rosee previsioni del piano che la stimava al sessantacinque per cento, mentre nei fatti rimane inchiodata ad appena il trentotto”.
“E’ una partita delicata – conclude Zaffini – sulla quale la Presidente si gioca tutta la sua credibilità e il futuro della legislatura, ma è anche una questione di prioritaria importanza per i cittadini che non possono pagare le gravi conseguenze di un’amministrazione regionale ostaggio delle battaglie ideologiche di stampo sessantottino e della incapacità politica di chi non sa gestire gli equilibri interni alla propria maggioranza”.