Truffa aggravata e continuata, falso materiale commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici, infedele patrocinio e varie ipotesi di appropriazione indebita, sono queste le pesanti accuse a carico dell’ avvocato del foro di Perugia S.S, da oggi agli arresti domiciliari perché sospettata di aver falsificato alcuni modelli F23, allo scopo di sottrarre denaro dei contribuenti ai versamenti delle tasse. Denaro che ammonterebbe a circa 300 mila euro.
Tutto avrebbe avuto inizio con una denuncia contro ignoti partita dal titolare dello studio legale dove l’avvocato di 47 anni da tempo esercita, parallelamente a questa erano già partiti anche tre esposti delle agenzie delle entrate di Perugia e Terni della banca Unicredit di Perugia. Esposti che denunciavano una differenza tra le cifre riportate sui modelli F23 e quelle effettivamente versate.
Ne è scaturita un’indagine coordinata dal sostituto procurate Michele Adragna che ha visto impegnati in perquisizioni e approfondimenti sia i carabinieri che la guardia di finanza. Nei giorni scorsi lo studio legale e l'abitazione dell'indagata erano stati perquisiti ed erano scattati una serie di interrogatori, acquisizioni ed accertamenti incrociati, oggi sfociati nel provvedimento degli arresti domiciliari, motivati dal pericolo di reiterazione del reato e dalla necessità di proseguire le indagini per verificare l'eventuale concorso nel reato di terze persone.
Intanto in via preventiva la guardia di finanza ha provveduto al sequestro dei beni e dei conti correnti intestati all’avvocatessa.
Attraverso il suo legale la donna intanto respinge ogni accusa, e fa presente che già dall’indomani della perquisizione, ha attivato la procedura di cancellazione volontaria al Consiglio dell'Ordine degli avvocati.