(Aggiornamento h. 11 del 28 agosto) – L’incubo che ieri ha tenuto con il fiato sospeso l’intera città del festival è finito. Intorno alle 20 anche i focolai più piccoli sono stati spenti, con i mezzi aerei a sganciare ancora acqua. Da stamattina è cominciata la conta dei danni. E’ andata bene. Miracolosamente bene. Se le fiamme, alimentate dal forte vento di scirocco, fossero arrivate ad interessare i boschi di lecci e cipressi non sarebbe bastato l’intero corpo dei vigili del fuoco. E questo riapre un annoso problema: la prevenzione degli incendi. Abbiamo le Comunità montane ma quanto si occupano della pulizia del sottobosco? Una risposta cui si è sempre preferito rimandare. La tragedia sveglia coscienze è arrivata. Poteva andare peggio. Per le case come per la Basilica di San Salvatore, dichiarata due mesi fa Patrimonio dell’Unesco. L’hanno difesa con i denti contro le fiamme. Il custode dell’annesso cimitero monumentale, Gianni Cherubini, girava come un matto fra gli ulivi con il tubo a spegnere ogni ulivo, ogni sterco di cavallo, che da queste parti abbondano a dismisura. Quando ad ottobre arriverà la delegazione dell’Onu per festeggiare l’iscrizione a Patrimonio dell’Umanità vedrà anche la ferita inferta alla collina su cui si erge il monumento. Pompei per qualcosa di simile (i recenti crolli che hanno innescato le dimissioni del ministro Bondi) ha rischiato di uscire dall’Unesco. Solo la fine del vento ha consentito che il rogo potesse arrivare a Monteluco, la montagna sacra, come hanno voluto chiamarla le autorità spoletine per richiamare il turismo, la montagna dimenticata a guardare invece il sottobosco. E’ andata bene, ma da oggi si impone una immediata cura per l’intera area.

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(Aggiornamento ore 19.22) – Nonostante la situazione sia ormai sotto controllo, i mezzi aerei non smettono di sorvolare la zona dando supporto a quelli di terra. Agli elicotteri della Forestale si è aggiunto negli ultimi minuti anche un Canadair della Protezione Civile, che ha già compiuto vari passaggi sulla zona interessata dalle fiamme gettando una enorme quantità d'acqua sui focolai più ostinati (guarda il video).

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E' tornata sotto controllo la situazione dell'incendio che poco dopo le 15 ha interessato la collina di San Salvatore. Il dispiegamento di forze, a cominciare dai 2 elicotteri della Forestale impiegati sul posto, ha consentito di evitare il peggio. Restano pochi focolai isolati ai quali stanno provvedendo vigili del fuoco eagenti della forestale. Gli elicotteri sono rientrati per approvvigionarsi di carburante ma sembra che non vi sia più bisogno di loro. E' in corso una valutazione su questa ipotesi: il vento, infatti, potrebbe da un momento all'altro far riprendere le fiamme. Non resta che contare i danni di questo rogo che ha comunque inflitto una profonda ferita ad una delle colline più belle della città. Le forze dell'ordine hanno già avviato delle indagini per accertare eventuali responsabilità. Anche per la Protezione civile, coordinatadalla dottoressa Stefania Fabiani, la situazione sta tornando alla normalità e spera di poter lasciare liberi i volontari nelle prossime ore. (Aggiornamento h. 18.15)

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Sono 5 i focolai da cui si sta sviluppando il devastante rogo che sta mettendo a rischio la collina di San Ponziano. Due in particolare quelli che stanno interessando le strutture: il fronte che interessa ville e abitazioni di via del Tiro a segno e quello che sta arrivando verso la Basilica di San Salvatore, dichiarata due mesi fa patrimonio Unesco. Le fiamme stanno interessando ora anche Collemarozzo. E’ allarme rosso per tutte le associazioni di volontariato della Protezione Civile che ha già raggiunto il posto e si prepara a far evacuare la popolazione in caso di necessità. Il sindaco Daniele Benedetti, informato del rogo, ha abbandonato il matrimonio della cognata in Valnerina ed è rientrato in città per coordinare le operazioni. Lo raggiungiamo dietro la Basilica di San Salvatore dove sta srotolando il lungo tubo di una abitazione privata che si prepara al peggio: “è veramente drammatico, mai vista una cosa del genere” dice. A dargli una mano è l’ex assessore Giorgio Flamini, che è corso a vedere la situazione anche per la Basilica (a lui si devono i lavori perl’iscrizione all’Unesco). Intanto due elicotteri del Corpo forestale fanno la spola pescando acqua uno dal laghetto di Madonna di Lugo, l’altro dalla piscina della villa Maestripieri. Anche la Prociv di Campello sta inviando i propri uomini. Intanto sono state bloccate tutte le vie di accesso all'area per consentire il passaggio dei mezzi di soccorso

(Hanno collaborato Sara Cipriani, Carlo Ceraso e Jacopo Brugalossi)