Il CdA dell’Associazione ‘Italia Langobardorum', formata dai rappresentanti dei sette Comuni che compongono il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774) d.C.” sito inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, si riuniranno domani a Spoleto, a Palazzo Comunale. All’ordine del giorno vari aspetti operativi per dare attuazione ai progetti previsti nel Piano di gestione del sito UNESCO.Quella che si tiene a Palazzo Comunale di Spoleto, dal 5 giugno del 2009 sede legale dell’Associazione, rappresenta la seconda riunione del CdA dopo l'iscrizione, sancita a Parigi lo scorso giugno, del sito “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774) d.C.” nella World Heritage List dell'UNESCO. Oltre a Spoleto e Campello ne fanno parte Cividale del Friuli, Brescia, Castelseprio-Torba, Benevento, Monte Sant'Angelo.
I lavori, che si svolgeranno alla Sala dello Spagna di Palazzo Comunale a partire dalle 10.30, saranno presieduti da Andrea Arcai, Assessore alla cultura del Comune di Brescia, di recente subentrato a Raffaele Del Vecchio, vicesindaco di Benevento. Lo statuto dell’associazione prevede per la presidenza mandati di durata annuale. Per il Comune di Spoleto saranno presenti il sindaco Daniele Benedetti e il coordinatore del progetto Giorgio Flamini.
Il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO dal 25 giugno 2011. Per l'Italia si tratta del 46° sito iscritto nella celebre Lista. La serie comprende le più importanti testimonianze monumentali Longobarde esistenti sul territorio italiano, che si situano dal nord al sud della penisola, laddove si estendevano i domini dei più importanti Ducati Longobardi che formarono quella che possiamo definire la prima “nazione” italiana. In particolare: il Tempietto Longobardo a Cividale del Friuli (UD), il complesso monastico di San Salvatore – Santa Giulia a Brescia, il castrum di Castelseprio-Torba (VA), il Tempietto del Clitunno a Campello (PG), la Basilica di S. Salvatore a Spoleto (PG), la Chiesa di Santa Sofia a Benevento, il Santuario Garganico di San Michele a Monte Sant'Angelo (FG). I beni compresi nel sito, frutto di una rigorosa ed accurata selezione, rappresentano, ognuno per la propria tipologia specifica, il modello più significativo o quello più conservato tra le numerose testimonianze diffuse sul territorio nazionale e, nel loro insieme, rispecchiano l'universalità della cultura longobarda al suo apice. Essi rappresentano quindi la quintessenza del patrimonio artistico ed architettonico della gens Langobardorum che, come noto, si espresse in forme monumentali solo dopo il loro stanziamento in Italia, seguito ad un lungo periodo di migrazione che dalla Scandinavia li vide attraversare i paesi del nord-est europeo.