Gentile, e comprensibilmente allarmato, cittadino di Todi
la prima cosa che dobbiamo dirle è che la città di Todi, e di conseguenza tutti i cittadini, deve raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 2012. Questo obbiettivo si raggiunge con gli sforzi di tutti, organizzativi ed economici; inutile ricordarle l’importanza di una corretta raccolta differenziata, essendo tra l’altro questo un argomento quotidiano della informazione giornalistica.
L’Italia è in ritardo e Todi ancora di più; nel Nord Europa si differenza da più decenni ed in Italia, soprattutto al Nord, da una decina d’anni. Già nel 2003 si sarebbe dovuta raggiungere una quota del 35% ma per proroghe varie il termine che oggi abbiamo è quello del 2012.
Todi nel 2007 era intorno al 20%, ad oggi è stimato intorno al 40% e nel 2012 deve assolutamente essere al 65%; dobbiamo raggiungerlo per un fatto di civiltà, per rispetto dell’ambiente e per un serio problema economico legato al rischio di pesanti sanzioni e di aggravamenti dei costi nel servizio di smaltimento.
Come noto le scelte fatte non sono arbitrarie oppure operate in autonomia dal Comune di Todi; esiste infatti una associazione di comuni il cui capofila è Perugia, denominata Ati2, a cui devono aderire obbligatoriamente i comuni di un certo bacino ed in quella sede si decide chi svolgerà il servizio, i costi e le modalità. Questo ambito è obbligatorio, lo dimostra il fatto che chi ha tentato di uscire si è visto bocciare dal Tar Umbria, così come l’anno scorso sono dovuti entrare alcuni comuni del nostro circondario nonostante il diffuso malcontento della popolazione.
In buona sostanza merita ripetere che non si tratta di aumento ma state pagando come tutti gli altri cittadini, perché siamo tutti allo stesso modo produttori di rifiuti; l’unico obbiettivo è avere tutti i tre bidoni della differenziata e pagare tutti allo stesso modo. Solo dopo avere raggiunto questo risultato possiamo sperare di avere economie.
Per liberare il campo da sospetti, alimentati peraltro da alcune notizie non corrette, intendiamo confermarle che i soldi pagati in bolletta per la Tarsu vanno a pagare il 97% dei costi totali del servizio (come certificato anche dai revisori dei conti) e non vanno certo a finanziare altro tipo di spese; le tariffe applicate sono in linea con quelle degli altri comuni paragonabili al nostro, e in alcuni casi più basse.
Da ultimo, per confermarle l’attenzione che abbiamo per il denaro pubblico e quindi per il suo e nostro denaro, le chiediamo di avere comprensione per il disagio dovuto allo spostamento avvenuto di recente dell’Ufficio Tributi dalla precedente sede in Via dello Zoodiaco alla sede attuale nella ex-scuola media Aosta; la scelta consente di risparmiare decine di migliaia di euro di affitto, poiché i locali attualmente occupati sono di proprietà comunale.
In chiusura ci permettiamo di darle alcuni suggerimenti:
1) di segnalarci ogni disfunzione nel servizio perché il nostro unico intendimento è tenere puliti e valorizzare la città e tutto il nostro territorio;
2) di analizzare con l’aiuto dell’ufficio Risorse Tributarie la possibilità di accedere ad altre numerose agevolazioni previste dalla legge e dal Regolamento Comunale.
La collaborazione del cittadino è fondamentale, perché un mozzicone di sigaretta o una cartaccia a terra comporta oneri di spazzamento, così come un uso scorretto dei cassonetti comporta disfunzione nel servizio di smaltimento; tutto ciò inevitabilmente comporta maggiorazione dei costi.
Nel salutarla vogliamo manifestare la disponibilità ad accettare i suoi suggerimenti ma altresì esortarla alla massima collaborazione per l’ottenimento degli obbiettivi enunciati, segno di civiltà, rispetto dell’ambiente e possibilità di economie future.
TARSU, L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI TODI SCRIVE UNA LETTERA APERTA AI CONTRIBUENTI CHE HANNO PERSO LA RIDUZIONE AL 30%
Sab, 16/07/2011 - 15:46