L'annuncio del sindaco di Città di Castello in occasione del 76° anniversario della Liberazione d’Italia
“Proprio oggi, in occasione del 76° anniversario della Liberazione d’Italia, vogliamo con orgoglio confermare la disponibilità di portare a termine entro i prossimi mesi il posizionamento delle ‘Pietre della memoria’ anche nel Comune di Città di Castello, a seguito dell’approvazione dell’ordine del giorno proposto dalla consigliera Ursula Masciarri in collaborazione con l’Istituto Venanzio Gabriotti”.
È quanto dichiarato dal sindaco tifernate Luciano Bacchetta, questa mattina (25 aprile) in occasione della cerimonia per la Festa della Liberazione, svoltasi nei pressi del monumento alla Resistenza altotiberina in Viale Vittorio Emanuele, subito dopo aver deposto una corona di fiori, con accanto il Gonfalone del Comune, alla presenza di Anna Maria Pacciarini (presidente della sezione ANPI tifernate).
Le pietre della memoria prendono spunto dalle “pietre d’inciampo”, un piccolo blocco quadrato di pietra (10×10 cm), ricoperto di ottone lucente, posto in genere davanti la porta della casa nella quale ebbe ultima residenza un deportato nei campi nazisti: all’interno viene ricordato il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, compresa la data della morte.
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In Europa ne sono state installate già oltre 50.000, la prima a Colonia, in Germania, nel 1995. “Metteremo in atto tutte le azioni possibili per mantenere in vita la memoria di ciò che è stato ma che non deve più essere. Le pietre verranno posizionate in luoghi simbolo della città” ha aggiunto Bacchetta.
“La comunità tifernate si è sempre contraddistinta per un senso vigile e intelligente della democrazia, pagando alti prezzi per la sua conquista e vivendo la Liberazione d’Italia del 25 aprile 1945 come un atto, drammatico quanto si vuole, ma pur sempre compiuto a favore e nell’interesse di tutto il popolo, senza divisioni di classe e senza più odio dettato dalla politica. Appena le normative e disposizioni nazionali ce lo consentiranno – ha concluso il sindaco – avremo modo in sicurezza di ricordare come ogni anno il sacrificio di Venanzio Gabriotti e degli altri martiri della Resistenza”.
“L’Anpi di Città di Castello – ha dichiarato la presidente Pacciarini – nel festeggiare la Liberazione del nostro paese dal nazifascismo e nel ricordare il sacrificio di tante donne e uomini che ci consegnarono un paese finalmente libero dalla barbarie, sottolinea, ancora una volta, come il 25 aprile sia la festa di tutti gli italiani. Ed è per questo che oggi dobbiamo tutti dichiararci orgogliosamente antifascisti: esserlo, significa ripudiare un ventennio che negò ogni minima forma di libertà e portò il nostro paese ad una guerra disastrosa, ma anche contrastare oggi ogni forma di sopraffazione, di discriminazione, di razzismo, di violenza, insomma, tutto ciò che mina alle fondamenta i valori della nostra Costituzione”.
La breve ma sentita cerimonia si è conclusa sulle note del “silenzio” della tromba del giovane Marco Marini, componente della Filarmonica “Giacomo Puccini” di Città di Castello.