Prosegue con grande partecipazione il progetto che ha visto la stretta collaborazione tra l'Ass.ne Amici della Musica ed alcune Scuole secondarie superiori di Foligno sulle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, che prenderanno avvio domani 14 gennaio, con il convegno del musicologo Sandro Cappelletto su “Beethoven: la rivoluzione della musica. Paganini: un carbonaro virtuoso”. Quale migliore occasione dunque per illustrare il ruolo della città di Foligno nel contesto risorgimentale. Alcuni studenti del Liceo Scientifico “G. Marconi”, hanno così prodotto un testo in forma di articolo, ricco di informazioni e che proponiamo ai nostri lettori. Ricordiamo inoltre che la Redazione di Tuttoggi.info prende parte al progetto con alcune brevi lezioni informative sulla frontiera del giornalismo online.
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della Classe IV^ Cn (*)
Il Risorgimento fu il periodo della storia d'Italia durante il quale la nazione italiana conseguì la propria unità, avvenuta nel 1861 con l'elezione del primo Parlamento, dal quale Vittorio Emanuele II venne nominato primo re d'Italia.
L'avvio del Risorgimento italiano è strettamente connesso alla grande Rivoluzione francese del 1789: le sue ripercussioni ed i successivi avvenimenti che ebbero come teatro tutta la penisola nel cosiddetto “triennio rivoluzionario” stimolarono e rafforzarono le condizioni favorevoli al consolidarsi del movimento nazionale che aveva cominciato a delinearsi nel corso del ‘700.
Ciò accadde, seppure con un rilievo minore rispetto ai contesti assai più avanzati dell'Italia settentrionale e dei territori delle Legazioni pontificie, anche in Umbria, una regione chiusa ed emarginata, lontana dal dibattito e dalla circolazione delle idee che avevano caratterizzato l'età dell'Illuminismo.
Un po' dovunque nelle città umbre andavano sorgendo nuovi centri di aggregazione, come Accademie o Teatri civici, che avevano lo scopo di aprire alle nuove idee, senza mettere ancora in discussione la struttura sociale e l'ordine costituito.
Come in altre regioni, anche in Umbria (Perugia, Città di Castello, Terni, Gubbio, Narni, Assisi, Spoleto, Foligno) venivano abbattuti gli alberi della libertà, mentre iniziavano i processi, le incarcerazioni, le condanne all'esilio o a morte di coloro che avevano fatto parte delle varie amministrazioni repubblicane.
In particolare a Foligno molti cittadini, tra cui Giuseppe Baruggi, protagonista dei moti del '20 e '21 e considerati il prologo del Risorgimento, vennero arrestati e processati come cospiratori.
Più importante e significativo però fu la partecipazione di Foligno ai moti del 1831, destinati ad essere repressi.
Questi ultimi avvenimenti tuttavia non spensero l'ardore patriottico dei folignati e non significarono nemmeno la fine di quei nobili sentimenti che avevano animato tutto il Risorgimento; infatti nuove leve di cospiratori sorsero a mantenere viva la fiaccola della libertà e dell'unità nazionale.
A questo proposito a Foligno si era costituito il famoso Circolo Popolare che fu l'animatore dei volontari folignati nella guerra d'indipendenza nazionale, e che accolse con entusiasmo Giuseppe Garibaldi, il quale proprio qui cominciò a raccogliere, con l'aiuto dei dirigenti del Circolo Popolare, quei volontari che avrebbero dovuto partecipare vivamente ai moti del '48 e '49, guidati appunto da lui stesso.
L'eroica ed attiva presenza dei folignati sui campi di battaglia e nella lotta politica, non sarebbe stata possibile senza la continua opera di nobili spiriti ed alti intelletti come Giovanni Beddini e Giosuè Toni, i cui nomi ricorrono in tutti i documenti riguardanti il Risorgimento a Foligno. Alessandro Trasciatti, che fu presidente del Circolo Popolare e Innocenzo Mancini, comandante del Battaglione Civico ed infine Ettore Sesti, che fu poi sindaco di Foligno.
Successivamente Garibaldi con la spedizione dei mille, nel maggio del 1860, mandò le truppe piemontesi a presidiare gran parte d'Italia: in particolare nelle Marche e in Umbria.
L' Umbria in particolare fu caratterizzata dall'avanzare di queste truppe a Foligno il 15 settembre dello stesso anno, che vide così realizzarsi, quasi per miracolo e per intervento esterno, le sue antiche e profonde aspirazioni nazionali.
In questo giorno il popolo si riversò nelle strade e applaudì all'unità e all'indipendenza della Patria.
Infine il 4 novembre la città di Foligno votò la sua annessione definitiva all'Italia.
(*) Giulia Fileni, Giorgio Trasarti, Marco Gentili, Eleonora Americcioni.
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